Site icon Corriere dell'Irpinia

Quelle vite che nascono già in gabbia, il grazie di Lorenzo Marone agli studenti del liceo Mancini

Ha voluto ringraziare gli studenti del liceo Mancini, pubblicando le loro lettere e i loro disegni lo scrittore Lorenzo Marone, autore de “Le madri non dormono mai”, ospite nei giorni scorsi dell’istituto avellinese.  Protagonisti, in un Icam – istituto a custodia attenuata per madri, sono Miriam e suo figlio Diego, un «bimbo grande e grosso che teneva la tenerezza dei poeti, e pareva non chiedere che d’essere visto. Non volergli bene era impossibile». Accusata di detenzione di armi illegali, Miriam deve scontare la pena per aver coperto il padre di Diego. Eppure proprio in quel luogo Diego, fino ad allora bullizzato dai compagni, riuscirà a trovare sè stesso e costruire rapporti speciali, soprattutto con Melina, una bambina molto più piccola di lui, affetta da un problema alle gambe.  Un confronto, quello con l’autore, che è stata l’occasione per riaccendere l’attenzione sull’Icam di Lauro “Sono andato lì in visita nell’aprile del 2021. Ci sono mura alte, telecamere ma le pareti sono dipinte con in personaggi Disney. Volevo raccontare la prigionia di alcuni bambini innocenti, che crescono accanto alle madri ma in un ambiente carcerario, di come alcune vite nascano già ingabbiate. Sono tanti i personaggi che si delineano tra le pagine, ognuno si trova ad affrontare la sua prigione e ciascuno cerca di ribellarsi alla sua condizione di prigionia”. Marone si è soffermato anche  su un paradosso, i “bambini arrivano in carcere da invisibili e ottengono un’attenzione, una cura, una sensibilità dallo Stato che prima non avevano. Mi sono chiesto perchè questi bambini devono arrivare in carcere per essere visti”. Prossimo appuntamento nell’ambito del progetto dedicato alla lettura l’incontro con la scrittrice Viola Ardone e il suo libro “Grande meraviglia” l’8 febbraio

Exit mobile version