Per l’Industria Italiana Autobus è stato il giorno della discussione tra operai, sindacati e parlamentari, che segue a quello dello scorso lunedì. La cornice è sempre la stessa, quella di Palazzo Caracciolo, “messa a disposizione” dalla fascia azzurra Rizieri Buonopane che ha ancora una volta ribadito “che difenderà l’industria ufitana in tutte le sedi“.
Un appuntamento voluto con forza dalle sigle sindacali Fiom-Cgil, Fismic e Uil per fare quadrato e avanzare compatti in quelli che, con ogni probabilità, saranno i giorni che segneranno il futuro dell’IIA. Il tavolo, presso il Mimit, del 23 maggio sarà uno spartiacque per gli oltre 200 operai che attendono di sapere come evolverà l’assetto societario flumerese.
“Il governo ha promosso molti tavoli e sono state ascoltate le istanze portate all’attenzione“, aggiunge il deputato, ma gli animi si surriscaldano quando il presidente della Dc con Rotondi sibila “purtroppo non viviamo i tempi del governo Fanfani, si va verso la privatizzazione, così come nel resto del mondo“.
Non è chiaro quanto fosse una mera ipotesi o l’inizio del racconto di una verità. L’accordo tra Leonardo e il Gruppo Seri sembra ormai cosa fatta e probabilmente si è cercato di indorare la pillola.
Su di una questione sono stati, tra gli intervenuti, tutti concordi: la questione è politica, è stata generata dalla politica e potrà essere risolta solo dalla politica. Ma, quale? Assenti tutti i consiglieri regionali e dei principali partiti provinciali l’unica coordinatrice presente è stata Ines Fruncillo. In aggiunta, uno sparuto gruppo di sindaci.
Gli operai, i sindacati e chiunque vorrà sostenerli non demordono, uno spazio di manovra sembra ancora esserci. E’ una corsa contro il tempo e una decisione, forse, già presa.