Quindici, i commissari accelerano sul riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità

La Commissione prefettizia insediata dopo lo scioglimento per condizionamento della criminalità organizzata del Comune di Quindici (decisa a marzo scorsoa dal consiglio dei Ministri su richiesta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi) accelera sulla destinazione per finalità istituzionali e sociali dei beni confiscati alla camorra sul territorio comunale. La terna alla guida dell’ente, guidata dal viceprefetto Vincenzo Lubrano e composta dal viceprefetto Sabrina D’ Angeli e dalla Dirigente di II Fascia Alessandra Pascarella ha infatti approvato, nella sua funzione di Consiglio Comunale, il Regolamento per l’affidamento di beni confiscati alla criminalità organizzata.

Ventisei articoli per il Regolamento che dispone le modalità di gestione dei beni confiscati sul territorio comunale. Si tratta di tre fabbricati ed un terreno, tutti confiscati ad appartenenti alle due consorterie criminali locali, i clan Cava e Graziano. Per la Commissione Straordinaria, come evidenziato nella delibera di consiglio, quella del “riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati ad ogni forma di criminalità, non solo rappresenta un`occasione di sviluppo e di riscatto del tenritorio, ma rafforza il rutolo delle istituzioni nella prospettiva di un contrasto anche culturale alle mafie, posto che la sola esistenza di un bene confiscato attivo produttivo mostra una realtà differente che può svilupparsi e crescere anche in territori ostili”. C’è anche la volontà di procedere alla loro riassegnazione: ” è interesse di questo ente promuovere e valorizzare il riutilizzo beni confiscati, favorendo la gestione da parte delle Organizzazioni di volontariato, le Cooperative sociali ed il mondo delsettore.

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