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Rapine in villa ad Atripalda e Grottaminarda, gli indagati fanno scena muta davanti al gip

Scena muta davanti al gip per i componenti della banda che sequestrarono, picchiarono e rapinarono in casa i familiari del farmacista ad Atripalda e quella dell’imprenditore a Grottaminarda. Diordjevic Pedrag Tanaskovic Kristijan,  Zdravkovic Igor,Tarantino Livio, assistiti dagli avvocati Ciro Baiano e Antonio Leone, durante l’interrogatorio di convalida, avvenuto stamattina, si sono avvalsi  della facoltà di non rispondere. Al termine dell’interrogatotio di garanzia i difensori  dei quattro malviventi  non hanno presentato alcuna istanza di attenuazione della misura per i loro assistiti puntando direttamente al tribunale del Riesame. Ad arrestarli i carabinieri del Comando Provinciale di Avellino, coadiuvati da quelli dei reparti territorialmente competenti. I quattro devono rispondere di rapina e tentata rapina aggravate, lesioni personali e sequestro di persona in concorso.La banda aveva base a Mondragone, in provincia di Caserta. Potrebbero avere avuto contatti con basisti locali.  La gband si muoveva a bordo di cinque vetture, alcune rubate e mai ritrovate e altre prese a noleggio. Veicoli che sarebbero serviti per i sopralluoghi prima dei raid e poi per compiere i colpi. I fatti avvennero nel mese di giugno dello scorso anno. L’attività investigativa è stata condotta attraverso l’analisi massiva delle immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza pubblici e privati, flussi telematici e telefonici, intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché con il contributo del Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Roma per gli aspetti di comparazione dattiloscopica. Sono stati così raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico dei quattro soggetti raggiunti dall’ordinanza cautelare, in relazione ad una rapina con sequestro di persona e lesioni e ad una tentata rapina con lesioni avvenute in due abitazioni di Atripalda e ad una rapina con sequestro di persona e lesioni avvenuta in un’abitazione di Grottaminarda a distanza di pochi giorni. In entrambi i casi di rapina consumata, le vittime sono state immobilizzate e legate ai polsi ed alle caviglie, minacciate di morte e percosse con armi al fine di farsi consegnare denaro contante, monili d’oro e preziosi; nel corso dell’episodio avvenuto in Grottaminarda, alle persone offese sono stati sottratti anche numerosi effetti bancari per un ingente valore, successivamente parzialmente sequestrati su tutto il territorio nazionale al momento della messa all’incasso

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