Rebus giunta: la sindaca prova ad allargare il fronte civico a destra

La proclamazione della nuova sindaca e dei consiglieri eletti potrebbe tenersi il 9 luglio, il tempo di completare le verifiche sul voto da parte dell’ufficio elettorale. Laura Nargi convocherà poi la prima seduta del Consiglio comunale che esaminerà eventuali cause di ineleggibilità o incompatibilità dei neo eletti.

Sindaco e consiglieri saranno così ufficialmente in carica. In aula, Nargi giurerà di osservare lealmente la Costituzione italiana e annuncerà la composizione della giunta e il nome del vice sindaco. Il presidente del consiglio comunale sarà invece eletto dall’assise.

Intanto si apre una settimana di trattative.
Per una maggioranza coesa e per poter amministrare in autonomia, la nuova sindaca di Avellino dovrà trovare il giusto equilibrio tra le forze della sua coalizione distribuendo con attenzione gli incarichi. Sono nove i posti a disposizione nella giunta, vice sindaco compreso.

Nargi deve anzitutto accontentare il gruppo dell’ex primo cittadino Gianluca Festa. Le liste di Davvero e W la Libertà hanno incassato rispettivamente il 17 per cento e il 3,88 per cento, in totale più del 20 per cento del consenso, che si traduce in 14 consiglieri comunali, la maggioranza relativa dell’assise. Insomma a decidere sono i festiani, che reclameranno la loro fetta di giunta. E Nargi non potrà non tenere in conto le preferenze: Marianna Mazza – ex assessore – è stata la più votata in assoluto della tornata elettorale. Anche Jessica Tomasetta, Tonino Genovese – anche lui ex assessore di Festa -, Mario Spiniello e Geppino Negrone – altro assessore uscente – hanno fatto registrato un successo elettorale. Mentre nella lista W la Libertà la prima classificata è Monica Spiezia.

La lista di Nargi, Siamo Avellino, è al 9,8 ed elegge sei consiglieri comunali: in questo caso il più votato è Alberto Bilotta, seguito da Luigi Mattiello e Olimpia Rusolo.

Per gli alleati – seppure senza apparentamento – della coalizione del Patto Civico di Rino Genovese – che potrebbe rinunciare all’incarico di consigliere comunale -, un aula ci sono due rappresentanti di Moderati e Riformisti – Geppino Giacobbe e Sergio Trezza – formazione ispirata dal consigliere regionale Livio Petitto, e un esponente di Forza Avellino – Gerardo Melillo -, ovvero Forza Italia di Angelo D’Agostino.
Nargi potrebbe chiamare in giunta non solo Geppino Giacobbe, ex assessore all’istruzione dell’esecutivo Festa, ma un secondo assessore, e riservare ad un altro alleato il ruolo di guida di un ente controllato dal comune. C’è infine la presidenza del consiglio: potrebbe essere indicato un candidato espressione degli alleati.

Controbilanciando il peso dei festiani, la sindaca potrebbe avere così maggiore agibilità politica, diventando più indipendente rispetto al gruppo dell’ex sindaco e trovando sponda negli alleati del Patto civico, in Petitto e D’Agostino, per non restare schiacciata su Festa, per allargare e per tenere tutti dentro, definire un campo largo civico che guarda verso destra, o meglio ad una parte della destra. In fondo c’è da costruire qualcosa in vista delle Regionali del prossimo anno, meglio prima che poi.

Antonio Picariello: