Di dialogo, ha bisogno anche la nostra realtà nella quale si alternano grandi difficoltà a rinnovate speranze. Fra le prime si colloca il difficile momento che sta attraversando la città capoluogo, sempre più balcanizzata nei suoi interminabili cantieri, afflitta da una confusione urbanistica che non ha precedenti. Ci piacerebbe che la resurrezione coinvolgesse la Dogana, simbolo di Avellino, prigioniero di quei freddi tubi innocenti che sfidano la volontà realizzatrice. Troppo tempo è trascorso, troppe parole hanno condito le promesse mancate, tante le delusioni che hanno scandito questi mesi di ignavia. Non solo la Dogana. C’è da affrancarsi dalla mancanza di una grande questione morale. Pochi gruppi affaristici, dentro e fuori il Comune, tengono prigioniera la città. Si tratta di personaggi senza scrupolo che fanno abuso del loro ruolo per sete di potere. Le inchieste della magistratura, quelle già fatte e quelle che stanno per venire, dicono quanto sia urgente dare moralità alla cosa pubblica. Avellino risorga con l’apporto della sua comunità onesta, con quanti hanno il desiderio di credere che può essere rinverdita la sua storia di grande civiltà, con la sua classe dirigente che sappia essere all’altezza del compito. Fare presto deve essere l’impegno di tutti, prima che la speculazione la divori.
Ma la Pasqua , quest’anno, ci riserva almeno due buone notizie: la possibile soluzione positiva dell’ex Irisbus in Valle Ufita e il varo definitivo del Progetto pilota per le aree interne in Alta Irpinia. Sono due fatti significativi per il futuro dell’Irpinia. L’ex Irisbus dovrebbe rimettere in moto lo stabilimento di Valle Ufita, ponendo fine ad una diatriba che dura da qualche anno, da quando la Fiat di Marchionne decise di smettere la produzione di autobus a Grottaminarda. Il condizionale è d’obbligo: il Governo ha detto sì, Invitalia è pronta a finanziare l’impresa, i soggetti interessati alla produzione si dicono convinti di una rapida ripresa delle attività. Vedremo che cosa accadrà. Per ora due cose sono certe: l’esistenza dello stabilimento e la tenacia degli operai la cui lotta generosa e incessante ha mantenuto accesa la fiammella della speranza. Per il Progetto Pilota dell’Alta Irpinia la partenza è assicurata dopo che il governo ha pubblicato la proposta elaborata dagli amministratori locali. Ora parte la grande sfida che non deve diventare occasione di clientelismo come è accaduto per altre circostanze, prima fra tutte le risorse erogate dopo il terremoto dell’80. Qui si misura il valore della classe dirigente, la capacità degli amministratori locali nel guardare avanti per lo sviluppo di una delle zone più belle dell’Irpinia, dal punto di vista paesaggistico, ma anche più povere per il dissanguamento prodotto dall’inarrestabile emigrazione.
Cari lettori, la Pasqua è tante cose: riflessione, ricongiungimento delle famiglie, recupero degli amori perduti, sollecitazione ad esprimere fratellanza e solidarietà. Il mio augurio a tutti voi è di ritrovare pace e serenità, armonia e altruismo. Nel mondo oggi troppa gente soffre per la povertà, per le guerre, per l’emigrazione, per le speranze deluse. Guardiamo avanti con animo propositivo e cerchiamo di volerci più bene, perché solo così la resurrezione potrà essere un traguardo raggiungibile.
edito dal Quotidiano del Sud
di Gianni Festa