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Rivive a Gesualdo il rito del volo dell’Angelo, quella lotta simbolica tra bene e male

Rivive il 25 agosto a Gesualdo il Volo dell’Angelo, simbolica rappresentazione della discesa sulla terra dell’angelo che viene ad omaggiare San Vincenzo Ferreri e il popolo dei suoi fedeli festanti.
Un bambino vestito da Angelo viene legato a una fune d’acciaio tesa fra la torre del Castello di Gesualdo e il campanile della Chiesa del SS.Rosario. L’Angelo giunto a metà del percorso in corrispondenza del centro della sottostante piazza Neviera, si rivolge prima al Santo e poi al suo popolo: “O glorioso San Vincenzo Ferreri, io dall’alto vengo e ti saluto, …mi rallegro con te del grande onore che oggi ti rende questo popolo festante…” e poi agitando il suo dardo lancia la sfida al diavolo…“lode a te evviva per sempre a dispetto di Satana e di tutto l’inferno!”….
Il diavolo, nel trambusto di spari e urla disumane, sbuca da sottoterra (un palco montato fra la folla) sbeffeggia il popolo, facendo vanto della sua potenza sugli uomini, per poi rivolgersi sarcastico al suo nemico.
La lotta si placa e il diavolo sconfitto ritorna all’inferno inveendo e minacciando, mentre l’angelo vincitore, nel tripudio generale riprende il suo volo fino al campanile.
“La teatralizzazione del rapporto e del conflitto bene-male, che si risolve nella sconfitta del diavolo e nel trionfo dell’angelo, ha un valore fortemente simbolico – si legge nella nota della pro loco – Nella processione che segue la lotta, i demoni vinti si aggirano ancora per le strade finché l’angelo ritorna alle sue origini celesti. Ridiscenderà l’anno dopo a ricacciare negli inferi il male e a riportare sulla terra il bene, ritornerà a portare equilibrio tra gli uomini, tra coloro che non sono “né angeli e né demoni, ma angeli e demoni allo stesso tempo”.
A Gesualdo, la festa di San Vincenzo è la festa del raccolto, in un luogo prevalentemente agricolo, il rituale è un modo per ringraziare il santo delle abbondanti produzioni.
È anche la festa degli emigranti, che hanno lasciato il paese per andare a cercare lavoro in America e, in questo giorno, ritornano a visitare case e parenti. È soprattutto la festa del bambino-angelo che svolge un ruolo fondamentale per la comunità. Nel bambino che vola al di sopra della gente, l’identità locale si riconosce in un’unica persona, un santo guerriero che combatte da solo, a nome di tutti, contro ciò che è minaccioso”
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