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Rolex e barca con i soldi destinati ai presidi medici: il Riesame conferma i sequestri nei confronti del commercialista irpino

Nuovi sviluppi nell’inchiesta denominata “Garanzia”condotta dalle fiamme gialle di Avellino, guidate dal colopnello Salvatore Minale.   Il Tribunale per le misure reali di Avellino ha confermato il decreto di sequestro preventivo e per equivalente di 1.894.000 euro, firmato dal Pubblico ministero della Procura della Repubblica di Avellino Vincenzo Russo, nei confronti del noto commercialista Pasqualino Vuolo e altri indagati per malversazione di erogazioni pubbliche e autoriciclaggio. Recentemente, il Riesame di Napoli per le misure cautelari aveva parzialmente accolto la richiesta dei difensori di Vuolo, gli avvocati Vincenzo Di Vaio e Alberto Biancardo, commutando la misura cautelare dal carcere agli arresti domiciliari.

Le indagini, condotte dai militari delle Fiamme Gialle del Gruppo Avellino, sono scaturite da una segnalazione di operazioni sospette (SOS) dell’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia. Il Fondo di Garanzia previsto dalla ex legge 662-896, pari a circa due milioni e centomila euro, doveva essere utilizzato per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature destinati alla realizzazione di quindici presidi medici per le aziende clienti. Il finanziamento era stato approvato nel gennaio 2023, ma le verifiche delle Fiamme Gialle hanno rivelato l’assenza di giustificazioni valide e tracce delle opere previste, vincolanti per l’erogazione dei fondi.

I militari hanno ricostruito come il denaro fosse stato trasferito tramite diverse operazioni bancarie a vari soggetti, tutti indagati insieme a Vuolo. Bonifici e prelievi in contanti sono stati effettuati per far sparire i fondi ottenuti dal finanziamento del Fondo di Garanzia, ammontanti a circa 2.068.000 euro. Tra le operazioni sospette, 575mila euro sono stati utilizzati per l’acquisto di un immobile da parte dei familiari di Vuolo, tramite tre assegni versati dopo un bonifico dalla Lavoro & Sicurezza Srls nel gennaio 2023, giustificati come quota per i soci dopo un’assemblea. Altri duecentomila euro sono stati destinati a un’altra familiare per consulenze, tramite vari bonifici a partire da marzo 2023. Ventimila euro sono stati pagati nel maggio 2023 a un collaboratore per una fattura.

Parte dei due milioni ottenuti, precisamente 115mila euro, è stata spesa per l’acquisto di una BMW e una Mini Cooper, oltre che per due Rolex e una barca. Infine, circa 140mila euro sono stati usati per acquistare arredi, effettuare lavori di ristrutturazione e finanziare una vacanza all’estero.

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