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Repole: la strategia della Città Alta Irpinia per contrastare lo spopolamento

Come dare nuove prospettive ad un’area interna come quella irpina, sapendo che i paesi continuano a svuotarsi, e che senza un pensiero lungo e azioni efficaci ogni tentativo rischia di cadere nel vuoto. Il tema potrebbe avere una sua risposta negli strumenti messi a disposizioni per le Aree pilota, in cui si sperimentano le azioni pensate per portare ricadute positive in termini di servizi e dunque di accoglienza e di qualità della vita.

La Città dell’Alta Irpinia è candidata a raggiungere l’obiettivo. Con la presidenza affidata al sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi, Rosanna Repole, si sta chiudendo la fase di adesione di tutti i 25 comuni allo schema di convenzione ex art. del D.Lgs. 267/2000. Oggi, mercoledì 28 agosto, tocca al Consiglio comunale di Montella approvare lo schema per   l’attuazione della strategia dell’Area Interna “Alta Irpinia”.
Una strategia che si fonda su priorità quali trasporti, scuola, sanità. Ma che ha bisogno di completare anche una serie di passaggi tecnico-burocratici.
«Uno dei primi aspetti- dice in premessa la presidente Repole- è la partecipazione di tutti i comuni. Credo molto nella collegialità, nella condivisione, anche se bisogna lavorare ancora sulle comunità».

La Città dell’Alta Irpinia è destinataria di fondi regionali per tredici milioni, che per il meccanismo delle premialità diventeranno quindici. «Siamo in contatto con le altre aree interne d’Italia, e vediamo che la nostra ha più capacità di spesa. La nuova strategia sta nel metodo, che è, come dicevo, intanto lo spirito di collegialità. La nostra, poi, è tra le pochissime ad essere organizzate con una convenzione, che, rispetto alla precedente, è molto più sostenuta. Al Nord ci sono le Unioni dei comuni, oppure i Gal. Noi invece, in questi mesi, abbiamo lavorato, in sintonia con la Regione Campania, per arrivare alla costituzione dell’ufficio di piano».
Più capacità di spesa, più struttura tecnica, e tanto lavoro sulla filosofia della nostra strategia, «che  punta non ad una somma di progetti finanziati ma ad una condivisione complessiva e all’equilibrio fra tutti i Comuni, perché nessuno possa avere di più o di meno – continua Repole-Dico sempre, meglio un progetto in meno ma maggiore lavoro interno: ma ora dobbiamo anche spingerci oltre. Mi riferisco ad un grosso lavoro di comunicazione da fare, sì a livello territoriale, ma specialmente sul piano nazionale,  come già è accaduto in occasione di Sanremo. Non un sogno, ma  già realtà».

E questo perché «questa è la terra che si sta spopolando. Il nostro metodo vuole contrastare questo processo: bisogna rafforzare la mobilità, assicurare i servizi, puntare sulla valorizzazione dei beni culturali, e creare attrattività. Ci sono paesi in Alta Irpinia che sono crollati. L’unico in controtendenza, con la crescita del numero di bambini a scuola, Cassano Irpino».

Repole si avvia alle conclusioni: «Stiamo sostenendo un lavoro certosino, complesso, difficile da far capire, ma ripeto, sono soddisfatta per  la collaborazione che stanno dando le amministrazioni, mentre abbiamo in animo di lavorare anche sulle scuole, con le nuove dirigenze-reggenze. Intendiamo parlare con le nuove generazioni, sia per trasmettere loro tutto quanto si sta facendo per il futuro di questi territori, sia per far emergere le tante eccellenze che vantiamo tra i giovani».

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