Sfida a tre a Montoro, tra rinunce, divisioni e grandi assenze

Negli ultimi giorni la geografia elettorale a Montoro aveva ricominciato a prendere forma, e come previsto, tre candidati sindaci si contenderanno la guida del Comune: in tutto sette liste, tre per l’uscente Girolamo Giaquinto, tre per l’ex sindaco di Montoro Inferiore Salvatore Carratù, una per Mimmo Torello.

Il panorama rispetto a cinque anni fa si presenta cambiato, perché le carte si sono rimescolate. I precedenti alleati di Giaquinto, Antonello Cerrato e Raffaele Citro, guidano rispettivamente le liste “Destinazione Montoro” e “Identità e Orgoglio”, a sostegno di “Montoro Domani” di Carratù a sindaco.

“Verso Itaca” è la lista con il candidato sindaco Mimmo Torello, con Guglielmo Lepre primo in lista, ex Montoro Democratica, gruppo, questo uscente di opposizione, che non compare, salvo qualche componente come Gennaro Ricciardelli, ora a sostegno di Carratù, ma spiccano importanti assenze: intanto il capogruppo, l’ex sindaco Mario Bianchino, non candidato, così comenon risultano in campo Enzo Pecoraro e Michele Capuano.

Uno sfaldamento del gruppo che segna anche l’interruzione di una storia, a Montoro.
Anche Girolamo Giaquinto, per gli strappi di cui si diceva, e per altri, vedi quello dell’ex vicesindaco Francesco Tolino, non candidato in questa tornata, ha presentato uno schieramento necessariamente rimodulato, anche dopo il tentativo – fallito- di unire le forze con il gruppo di Montoro Democratica, e con l’eventualità di un passo indietro dello stesso Giaquinto per la candidatura a sindaco di Mario Bianchino.

Le divisioni restano, evidenziate dagli stessi protagonisti della vita politica locale.
«Vecchi rancori, veti personali, le principali cause della mancata presenza del partito nelle prossime elezioni locali». E’ il Pd di Montoro che alla vigilia della presentazione delle liste aveva già chiarito la sua posizione, spiegando le ragioni della mancata presenza alle prossime elezioni amministrative, con una sua lista e un suo candidato sindaco. Alla base, una questione di “aree interne”, che «avevano “intimamente” scelto di percorrere la strada del “civismo”, inteso come strada a percorrenza veloce verso risultati meramente elettoralistici. Chi ha seguito e condiviso i modi e i principi delle azioni messe in campo dal questo Direttivo nell’ ultimo anno, non può non riconoscere l’abnegazione con cui si è tentato di creare condizioni di sereno e costruttivo confronto, anche durante la fase in cui c’erano tre nomi disponibili alla candidatura a Sindaco del Pd, nomi intorno ai quali il Partito avrebbe valutato come il più rappresentativo per costruire una compagine di coalizione sulla quale costruire una convergenza delle forze che si riconoscono nella vasta area di centro /sinistra. Non è andata così». Il circolo Pd rilancia la sua azione politica su Montoro «creando un campo politico e promuovendo una partecipazione attiva di cittadini che si riconoscono negli ideali di centro /sinistra e del Partito Democratico e meno nella semplice tifoseria personalistica. Ma occorre un cambiamento importante da realizzare subito dopo le elezioni facendo una sana autocritica e abbandonando definitivamente i vecchi rancori e l’astio personale. Oggi, nonostante ci tocchi prendere atto dell’assenza del nostro simbolo nella campagna elettorale alle comunali di Montoro, restiamo convinti di voler ancora perseverare sulla strada che ha scelto il nostro Partito che è quella che scommette su un’Italia più giusta, più onesta, più competente, più inclusiva, più sana, più sostenibile».

Anche il Movimento Cinque Stelle ha deciso di non candidare propri iscritti alle elezioni comunali, ma il progetto portato avanti è stato interrotto dal repentino cambio del nome del candidato sindaco intorno al quale si stavano concentrando gli sforzi per creare un progetto politico-amministrativo.

 

Ivana Picariello: