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“Solidarietà: dalle parole ai fatti”, al centro sociale “Samantha Della Porta”

Avellino città solidale. Tante le associazioni di volontariato che operano
sul territorio, ma chi ne fa parte avverte la necessità di mettersi in
rete. È quanto emerso dall’incontro di venerdì pomeriggio, “Solidarietà:
dalle parole ai fatti”, al centro sociale “Samantha Della Porta”,
nell’ambito del ciclo di seminari “Incontri.Amo.Ci”.

Le associazioni lanciano un appello alle istituzioni: “*L’importante è
spiegare ciò che andiamo a svolgere. Noi aiutiamo chi ha bisogno, ma devono
essere le istituzioni a trovare soluzioni a determinate problematiche*”.
Così *Michele Tartaglia*, *presidente dell’associazione “Don Tonino Bello”.
*I volontari di “Don Tonino Bello” si occupano in particolare di
progettazione sociale, formazione del volontariato, assistenza in lotta
alla povertà e al disagio. *“Ci siamo diversificati dedicandoci anche
all’ambito sanitario e all’ambiente* – ha spiegato *-. I nostri progetti
vengono finanziati dal Ministero o dal Csv, per aiutare persone e famiglie,
e anche ragazzi a scuola. Fino ad ora sull’argomento scuole siamo riusciti
a portare avanti laboratori musicali e di informatica con gli alunni con i
BES. Siamo a metà del percorso e c’è un forte interesse*”. Progetti come
laboratori teatrali e musicali sono stati organizzati anche per i migranti
presenti sul territorio di Avellino, Mercogliano, Monteforte e dei paesi
vicini, con lo scopo di farli interagire anche con i ragazzi del centro
disabili “Aprea” di Atripalda. “*Non c’è una sola attività ma le attività,
non c’è la persona ma la rete*”. Anche nella provincia di Avellino, ha
ricordato lo stesso Tartaglia, esistono povertà conosciute e nascoste:
quella di chi si vergogna di chiedere aiuto pur avendone bisogno.
“*Interveniamo
per capire chi sono i bisognosi e noi prepariamo progetti di aiuto”. *Alle
istituzioni viene chiesto di fornire maggiori informazioni sui servizi
disponibili e sulle modalità di richiesta. “*Poche le azioni che lo Stato
compie a favore dei cittadini, bisogna almeno fare in modo che i diritti di
queste persone siano riconosciuti nel minor tempo possibile*”.

A testimoniare l’operato dei volontari anche l’avvocato *Antonio Cosmo,
presidente della Caritas Diocesana* di Avellino. Nella cittadella della
carità si gestisce la mensa dei poveri, il dormitorio e i servizi connessi,
sostenendo le famiglie povere avellinesi che sono circa 4/500, come si
evince dai vari centri di ascolto per italiani e immigrati di cui la
Caritas dispone sul territorio. “*Nei centri di ascolto ci sono
professionisti che individuano le problematiche* – ha raccontato Cosmo -. *I
problemi sono tanti e di varia natura, non solo economica ma anche
psicologica*”. La Caritas si occupa anche del sostegno alimentare, “*prepariamo
pacchi alimentari per 400 famiglie. C’era anche chi si intrufolava ma ora
con il controllo automatico con la banca dati, i finti poveri sono stati
esclusi*”. Attivato anche un ambulatorio in collaborazione con altre
associazioni, così come la distribuzione degli abiti usati e le collette
alimentari. Particolare attenzione ai giovani: “*ospitiamo i ragazzi
dell’Alternanza scuola-lavoro, abbiamo una convenzione con il Tribunale di
Avellino per 30 Lsu. E 27 ragazzi sono impegnati con noi nel Servizio
Civile*”. Anche per il presidente della Caritas creare una rete tra
associazioni è fondamentale per alleviare i disagi presenti sul territorio,
insieme ad una maggiore attenzione da parte delle istituzioni: “*La
politica prima o poi dovrà mettere mano ai Piani di Zona perché non si può
spendere il 90% per la macchina organizzativa e solo il 10% per le persone
che hanno bisogno. Molte risorse vengono perse perché non ci sono
progettisti validi*”.

È intervenuta anche la professoressa *Amalia Benevento, presidente Unicef
Avellino*, Comitato che cerca di sopperire alle esigenze fondamentali di
tutti i bambini. *“I minori hanno diritto di essere ascoltati e noi adulti
abbiamo il dovere di proteggerli *- ha esordito la Benevento *-. L’Unicef
opera soprattutto laddove ci sono delle difficoltà per i più piccoli,
all’estero ma anche in Italia, dove da qualche anno aiuta i minori migranti
non accompagnati*”. Anche presso l’Unicef ci sono volontari impegnati nel
Servizio Civile, non solo nei progetti per la tutela dei bambini ma anche
dell’ambiente. “*Un beneficio sul campo* – ha osservato la presidente – *ma
anche per la città, con il coinvolgimento delle scuole con percorsi per
bambini e per le famiglie sull’importanza dell’ascolto, del giocare insieme*”.
I volontari dell’Unicef incontrano i bambini anche negli ospedali, e i
figli dei detenuti con i quali organizzano laboratori ludico-ricreativi
attraverso i quali possono apprendere “*iniziative solidali ma sempre
all’insegna della cultura e con al centro i bambini che spesso si
confrontano con le istituzioni. Il comune di Avellino ci ha più volte
ospitati, ma il nostro sogno è avere una sede comunale”, *ha concluso la
rappresentante dell’Unicef.

Al dibattito, moderato dal funzionario responsabile Ufficio Politiche
giovanili, *Rino Villani*, anche i rappresentanti di diverse associazioni
avellinesi. E dagli ospiti presenti, l’invito ai giovani ad avvicinarsi al
volontariato, di conoscere le realtà presenti sul territorio e le
associazioni che operano. Perché la solidarietà non rimanga solo una bella
parola.

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