Corriere dell'Irpinia

Solofra in lacrime per l’ultimo saluto a Vito, Padre Fabio: “Questa morte ci richiami ai valori essenziali della vita”

Un silenzio surreale e una folla oceanica davanti alla collegiata di  San Michele Arcangelo, hanno accolto la salma di Vito Esposito, il 62enne deceduto nell’incidente stradale, avvenuto, venerdì sera, 5 luglio, lungo la nazionale di Contrada.  Un silenzio rotto solo dalle lacrime della  moglie e dei figli,  stretti nel dolore  per la scomparsa di un marito, padre e nonno esemplare, apprezzato e stimato da tutti i suoi concittadini per il suo garbo, per la sua partecipazione  attiva alla vita cittadina e a quella politica.

E il dolore della comunità trapela non solo dalla commozione visibile sui volti dei suoi  amici e concittadini, presenti al rito funebre, ma anche dai tanti messaggi di tristezza pubblicati social . Una morte quella di Vito, troppo prematura e dolorosa, come ha sottolineato padre Fabio Atorino nella sua omelia chiedendendosi se “Si può morire così?”. “È la domanda che ci risuona dentro da qualche giorno. A questa domanda che oggi rivolgiamo anche al Signore, purtroppo però non c’è risposta.Ma da questo momento di preghiera e di fronte alla morte tragica di Vito, possiamo raccogliere le forze per chiederci: possiamo continuare a vivere così?. Così inutilmente affaccendati nelle cose inessenziali? Questa morte sia per ciascuno di noi un punto di partenza per innestarci una volta buona nei valori durevoli ed essenziali della vita”.  Ed infine cita una frase Jan Twardowski per ricordare di  amare le persone quando sono in vita. “Affrettiamoci ad amare le persone, se ne vanno così presto e quelle che non se ne vanno non sempre ritornano”.

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