Corriere dell'Irpinia

Sulla pelle dei cittadini, un secco no all’Autonomia. Intervista a Gaetano Manfredi

Di Matteo Galasso

Abbiamo incontrato il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, per discutere sulle conseguenze della recente approvazione della legge per l’autonomia differenziata. Con il Sindaco, che ha espresso profonde preoccupazioni riguardo a come questa legge possa costituire una battuta d’arresto per il Mezzogiorno, abbiamo affrontato degli impatti potenziali che l’autonomia potrà avere sull’economia, sul welfare e sulle politiche regionali, nonché le misure necessarie per garantire che i progressi in settori chiave come l’istruzione e la sanità non ne vengano compromessi.

 

Sindaco Manfredi, la legge per l’autonomia differenziata è stata approvata alla Camera dei Deputati lo scorso 19 giugno: in che misura ciò può concretamente rappresentare una sconfitta per il Mezzogiorno?

“Ho affermato in più occasioni, già due anni fa, che la legge per l’autonomia differenziata rappresenti una sconfitta per il Mezzogiorno e per l’intero Paese. In questo momento storico è fondamentale essere uniti ancora più del passato e mettere in campo tutti gli sforzi necessari per affrontare temi di grande rilevanza strategica in maniera unitaria. Accolgo con favore l’idea di un referendum sull’autonomia differenziata: si tratta di un tema importante per il Paese, impatta in misura significativa sulla vita dei cittadini, quindi è importante che i cittadini abbiano la possibilità di esprimersi sulla questione”.

 

In che modo influirà sulle casse, sulle economie e sul welfare delle regioni meridionali e della Campania in particolare?

“L’autonomia differenziata favorisce la frammentazione incidendo negativamente sulle casse e sulle politiche delle regioni meridionali, inclusa la Campania. Non è possibile immaginare che grandi temi come il commercio, la logistica e la protezione civile diventino di competenza regionale. Questo porta a inefficienze in alcuni settori chiave accentuando ancora di più in futuro le differenze tra le diverse aree del Paese. Tutto ciò rappresenta un danno significativo: l’autonomia differenziata non va nella direzione necessaria per comare il divario esistente”.

 

Quali sono, secondo Lei, i principali rischi concreti associati all’autonomia differenziata? In che modo il federalismo fiscale che potrebbe derivarne costituirebbe un serio problema per il Sud?

 “La legge sull’autonomia differenziata non tiene conto della realtà materiale dei fatti e dei numeri. A Napoli, per esempio, la spesa per le prestazioni sociali è più bassa rispetto ad altre città italiane perché il gettito fiscale è minore. Non è possibile ragionare in termini di spesa e non prevedere un minimo di perequazione. Non si parla di città, non si parla di enti locali, eppure il tema della riforma degli enti locali è più che mai necessario per fornire risposte concrete ai cittadini”.

 

Come potrebbe l’autonomia differenziata influenzare i progressi della Campania nel campo dell’istruzione e della sanità? Quali misure sono necessarie per proteggerli?

“L’autonomia differenziata potrebbe compromettere i significativi progressi raggiunti dalla Campania negli ultimi dieci anni in termini di istruzione e sanità. Per evitare questo rischio, è essenziale definire chiaramente i Livelli Essenziali delle Prestazioni. Solo così si potrà garantire a tutti i cittadini, in ogni regione del Paese, l’accesso a prestazioni uniformi e il rispetto dei diritti civili e sociali. Stabilire i Lep è prioritario per assicurare pari tutele e dignità, mitigando gli effetti negativi della riforma e preservando i miglioramenti ottenuti nel settore educativo e sanitario.”

 

Crede che ci siano anche dei benefici potenziali per il Sud? Se sì, quali?

“Il Sud rappresenta un’opportunità fondamentale per il Paese e l’Italia non può crescere se il Sud non cresce. Negli ultimi anni ci sono stati dei passi in avanti in diversi settori, come rilevato dai dati a nostra disposizione diffusi da enti terzi e dal nostro Osservatorio del Comune di Napoli. Tuttavia, i divari ancora esistenti restano un’urgenza da affrontare: la percentuale di disoccupazione al Sud è ancora molto alta. Per proseguire in questa direzione di crescita e sviluppo, il Sud ha bisogno di risorse e non di un rinnovato centralismo regionale. Solo con adeguati investimenti e politiche mirate si potranno colmare le disparità e garantire un progresso sostenibile e uniforme”.

 

In che misura l’autonomia differenziata potrebbe influenzare i finanziamenti europei e i progetti di coesione territoriale per il Sud Italia?

“L’autonomia differenziata ha un impatto anche sul ruolo che il Paese ha e avrà in ambito europeo. Quella frammentazione di cui parlavo comporta un indebolimento in termini di dialogo. Alcuni grandi temi, di rilevanza strategica a livello nazionale ed europeo, non possono essere gestiti dalle regioni. Siamo in un momento storico di grandi cambiamenti globali ed è impensabile ragionare in termini di piccoli centri regionali. È necessario, invece, restituire rilevanza alle città e alle comunità che le abitano. Le città costituiscono l’ente più vicino al cittadino e in grado di interpretare bisogni ed esigenze delle persone e dei territori.

 

Qual è la sua opinione sull’adozione del sistema del premierato in Italia? Quali sono, secondo Lei, i principali vantaggi e svantaggi rispetto al sistema attuale?

“Non ritengo sia utile al Paese portare avanti una battaglia sul premierato. Ci sono alcuni temi di cui si discute da molto tempo e che, invece, potrebbero realmente avere un impatto sulla vita dei cittadini e sul funzionamento del Parlamento. Il primo tra questi è la legge elettorale e il meccanismo delle liste bloccate. È importante che i cittadini esprimano liberamente le proprie preferenze ed eleggano i propri rappresentanti. La sfida è quindi riuscire a rispondere ai bisogni degli elettori e dei territori, superare il divario tra il Parlamento e i cittadini. L’attuale legge elettorale non permette di risolvere questo scarto e il funzionamento delle Camere ha i suoi limiti in termini di efficacia”.

 

 

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