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Trofie sole d’agosto: la ricetta

Ingredienti:
350 gr. di trofie
300 g di zucchine
1 spicchio d’aglio
150 gr.di pomodorini gialli
200 g di Provolone del Monaco grattugiato
olio extravergine di oliva
basilico fresco
sale

Procedimento: Tagliare i pomodorini gialli a tocchetti e farli macerare per mezz’ora in una ciotola con sale, uno spicchio d’aglio tritato e qualche foglia di basilico. Lavare le zucchine, tagliarle a rondelle sottili e farle dorare in olio d’oliva caldo; quindi tenerle da parte. Far cuocere al dente la pasta in abbondante acqua bollente salata. Nel frattempo, versare il contenuto della ciotola dei pomodorini in una padella antiaderente e far riscaldare a fuoco moderato, aggiungere le zucchine e farle  insaporire per 1 minuto. Scolare la pasta, tenendo da parte un po’ dell’acqua di cottura e trasferirla direttamente nella padella con le zucchine facendola saltare per un minuto a fuoco vivace. Fuori dal fuoco unire il Provolone del Monaco grattugiato e foglie di basilico fresco spezzettato. Mescolare bene unendo un po’ d’acqua di cottura per far amalgamare tutti gli ingredienti e rendere il piatto cremoso. Abbinare vino Coda di Volpe :un bianco gradevole  di buona  struttura, con caratteristiche note fruttate di peramela cotogna, pesche gialle e sentori floreali e minerali.

Curiosità: Il piatto proposto è una variante della celebre ricetta degli Spaghetti alla Nerano una ricetta tipica campana, preparata con zucchine fritte e provolone del Monaco Dop, inventata nel 1952 nella trattoria Maria Grazia, nella baia di Nerano, una piccola frazione del Comune di Massa Lubrense, nella Penisola sorrentina. Si racconta che il Principe Caravita, conosciuto con il nome di Pupetto di Sirignano una sera, sbarcò a Marina del Cantone, con   i suoi amici Capresi, per cenare nella famosa trattoria di Maria Grazia.  Per una sfida il principe volle preparare personalmente, insieme a Maria Grazia, un piatto di spaghetti con i pochi ingredienti presenti in cucina: olio, zucchine dell’orto, formaggio tipico, caciotta secca di fuscella e basilico fresco creando un piatto divenuto poi famoso nel mondo. In origine   nella ricetta non era utilizzato il provolone del monaco, ri-scoperto negli anni Ottanta e diventato DOP nel 2010.Oggi la ricetta è caratterizzata dalla presenza insostituibile del Provolone del Monaco un formaggio   semiduro a pasta filata, prodotto esclusivamente con latte crudo di mucca Agerolese tipico dei monti Lattari, nell’area della Penisola Sorrentina. Il gusto è dolce e burroso, particolare, con una piacevole nota piccante che con la stagionatura diventa più intensa. Il Provolone del Monaco DOP si produce dal 1700 e si narra che i pastori che lo producevano raggiungessero i mercati di Napoli via mare, avvolti da grandi mantelli. Per questo motivo   i lavoratori del porto soprannominarono “monaci” questi pastori e il loro formaggio divenne il “Provolone del Monaco”.

*Ricetta a cura di Amalia Leo

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