Corriere dell'Irpinia

Uil preoccupata per il polo universitario di Grottaminarda: “Senza infermieristica grave contraccolpo per il territorio”

Grottaminarda – Si sta cercando di fermare, in Valle Ufita, lo sviluppo di un territorio, vedi IIA, polo logistico, infrastrutture importanti che potrebbero avere, in futuro, effetti devastanti. Ma impedire anche quello culturale sarebbe, probabilmente, assai pericoloso. Infatti si alza la tensione in merito alla permanenza, in dubbio, del polo universitario della cittadina ufitana.

Sul piede di guerra, per questo, scendono il segretario della Uil Avellino-Benevento, Luigi Simeone, ed il responsabile dell’Ufficio vertenze di quel sindacato, Enzo Flammia: “Grottaminarda deve fare i conti con altre ingiuste e inique decisioni prese sulla pelle di un intera comunità – scrivono in un comunicato -, proprio alla vigilia del primo maggio. La sciagurata intenzione di cancellare dalla realtà territoriale di Grottaminarda il presidio Universitario della Vanvitelli dedicato alle scienze infermieristiche, senza interessarsi delle conseguenze che, il territorio ufitano, subirebbe. Sarebbe un grave contraccolpo al prestigio e all’economia che ruota intorno al sito universitario; sicuramente una sconfitta ed un ulteriore sfregio per Grottaminarda e per tutte le maestranze che hanno da sempre creduto ad un progetto che si era realizzato e della cui attività universitaria ci si e’ spinti sempre più  avanti, ottenendo risultati e riconoscimenti da varie istituzioni”.

“Come rappresentanti sindacali esprimiamo tutto il disappunto per la grave possibilità di un eventuale trasferimento della sede universitaria che sfocerebbe in una perdita di diversi servizi utili all’economia del paese. Oltre 400 iscritti spostati altrove con un aggravio per tutti gli studenti provenienti dal circondario, in un momento di difficoltà economica collettiva come quello che stiamo attraversando, può essere complicato e segnerebbe un altro attacco alle zone interne già soggette ad uno spopolamento che costa 3000 abitanti all’anno. È il momento che le forze politiche, sociali ed istituzionali ritrovino il giusto protagonismo  per arrestare questo ennesimo scippo, con una presa di coscienza da parte dell’intera cittadinanza con industriali, commercianti, istituzioni scolastiche ma soprattutto delle rappresentanze politiche per cercare di fare squadra di fronte ad un problema che riguarda ognuno e che peserà sul futuro delle giovani generazioni”.

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