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“Un Ferragosto a luci spente, il primo impegno tradito da Nargi: in campagna elettorale aveva promesso la luna”. Gengaro all’attacco

“Una presa per i fondelli”, taglia corto Antonio Gengaro, coordinatore dell’opposizione a Palazzo di città, commentando il cartellone di Ferragosto annunciato nei giorni scorsi dalla sindaca Laura Nargi.

“In campagna elettorale – spiega il leader del centrosinistra cittadino – avevano promesso la luna, un Ferragosto di alto livello. A noi di centrosinistra ci avevano accusato di voler riportare Avellino indietro di venti anni, avevano detto agli elettori che se avessimo vinto noi non ci sarebbe stato Ferragosto. Avevano millantato che loro erano pronti ad organizzare una grande festa. Bene, lo stiamo vedendo – continua Gengaro -, è un Ferragosto molto sottotono. Non ci sono soldi e l’amministrazione in carica lo sapeva, e non c’era il tempo: pure questo era noto”, afferma Gengaro.

“Quello che è grave è che la sindaca Nargi ha mentito alla città, ha preso in giro gli avellinesi, dimostrando quanto rispetto abbia nei confronti della comunità. E’ un esempio delle false promesse che si fanno, è il sinonimo di un modus operandi,  di come ci si vuol rapportare con le persone. Del resto il prendere in giro i cittadini è quello che ha fatto l’amministrazione Festa negli anni passati”, incalza Gengaro.

“Tutto questo – aggiunge – denota mancanza di serietà, di rispetto, di considerazione, cialtroneria. E’ facile sperperare non tenendo conto delle spese o facendo affidamenti diretti al limite della legalità”.

Ancora: “Il vescovo Aiello ha ragione, un Ferragosto senza luminarie sarà una occasione per tornare ai valori veri, alla condivisione”, sottolinea Gengaro.

“E’ evidente una grave incapacità di governo, di ideare, programmare, organizzare, di essere sinceri, diretti, onesti. Inoltre, l’occhio vigile della Procura, il fatto che l’inchiesta giudiziaria è ancora in corso, che nei giorni siano stati acquisiti nuovi atti presso il Comune di Avellino, limita fortemente l’azione del governo cittadino. Dovremo purtroppo abituarci a questa inerzia, ad un tale stato di cose”.

“Che si poteva fare a Ferragosto? Ci sarebbe voluta un po’ di fantasia, si potevano coinvolgere, ad esempio, i gruppi musicali locali o altri artisti del territorio che magari si sarebbero esibiti anche gratis per la loro città. So poteva improvvisare, ci voleva quell’intelligenza, che purtroppo è mancata”.

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