Corriere dell'Irpinia

Un premio alla cultura alla memoria di Arnaldo Santoli

Un premio alla cultura dedicato alla memoria di Arnaldo Santoli, figura di educatore esemplare. Ad annunciarlo  il professore Carlo Santoli  che ha raccolto il magistero del padre Arnaldo nel corso del confronto a lui dedicato al Circolo della stampa. “L’idea che coltiviamo – spiega – è quella di un premio alla sua memoria, da assegnare alle migliori tesi di dottorato, così da mantenerne viva la memoria e gli insegnamento, consegnando la sua eredità di valori alle nuove generazioni. Mio padre credeva nel riscatto di questa terra, era convinto che le pietre dei nostri territori fossero vive ed è la convinzione che mi ha mosso, quando ho deciso di ritornare in Irpinia dalla Sorbona di Parigi”.

Tante le testimonianze e i ricordi raccolti nel volume “Arnaldo Santoli. L’eredità umana, culturale e civile del suo magistero classico e moderno” curato da Carlo Santoli, La Scuola di Pitagora edizioni, presentato al Circolo della stampa alla presenza di Edgardo Pesiri, presidente dell’associazione Carlo Gesualdo, Flavio Petroccione, presidente dell’associazione “prof. Giuseppe Zollo”, dei professori Rosa Giulio e Alberto Granese, docenti all’Università di Salerno.  A portare il proprio contributo alla riflessione Michele Bianco, Fiore Carullo, Pellegrino Caruso e Marciano Casale. A moderare il confronto Stefania Marotti

Dall’amore per le “Humanae litterae” e per i giovani studenti all’esemplarità del Maestro, dalla tradizione classica fino alle sfide educative dei giorni nostri. E’ Pesiri a porre l’accento sul valore di cui si caricano modelli come quello di Arnaldo Santoli, mentre Petroccione si sofferma sul legame con le radici. Sono Giulio e Granese a ricordare il costante richiamo ad Auerbach nella sua rilettura di Dante Alighieri mentre Michele Bianco sottolinea come per lui la letteratura sia sempre tentativo di dare risposte agli interrogativi più profondi dell’uomo, a domande teologiche  su Dio e l’universo. Di qui l’invito a riscoprire il valore dei classici che continuano ad essere un riferimento da cui ripartire anche oggi. Caruso pone l’accento sulle sue qualità di Maestro autentico, convinto del potere trasformativo dell’istruzione e della letteratura “La lezione del professore Santoli ci insegna che la scuola non può essere un ingranaggio burocratico ma deve essere aderente alla vita, strumento per invitare i giovani a coltivare sè stessi, conciliando tradizione e modernità”. Carullo ricorda il suo amore per il sapere e l’attenzione da lui rivolta al dialogo, mentre Casale si sofferma sull’amore che lo legava a Taurasi, un legame che aveva trasmesso ai figli Carlo e Nilde “Ha messo la sua intelligenza al servizio della sua comunità”. Il professore Fausto Baldassarre ricorda la sua mitezza e la scelta di non usare mai la cultura come arma per annientare gli altri”. A concludere l’incontro gli interventi del cugino Mario Perani e del senatore Enzo De Luca che pone l’accento sulla decadenza morale che oggi viviamo e sulla scelta dell’impegno civile a cui tutti siamo chiamati.

 

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