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Una giovane donna alla guida della Dc unita, la “ragionevole” idea di Rotondi. E per il simbolo, si pensa ad un tavolo giuridico con l’Udc

Una nuova Dc. E’ il vecchio sogno di Gianfranco Rotondi, si sa. Ma serve, secondo lo storico esponente centrista, anche un po’ di innovazione: e allora perché non affidare la leadership dei dc uniti ad una donna, magari giovane?

“Proviamo a riunire il nome e il simbolo della Dc, sediamoci a un tavolo per rilanciare la proposta di quello che è stato per tanto tempo il primo partito italiano”. Così il presidente della Dc interpellato telefonicamente dopo le indiscrezioni del “Tempo”.

Una leadership giovane e al femminile. “Perché no”, è una idea “ragionevole” anche per motivi anagrafici di “maggiore efficienza”. E aggiunge: “Io, Cuffaro e Cesa siamo tutti nel centrodestra” per cui l’idea “non parte a prescindere dalla Meloni ma con una sua condivisione”.

E annuncia un “tavolo giuridico” che nei prossimi giorni vedrà il confronto tra i tre esponenti politici che, per storia, hanno l’utilizzo di nome o simbolo del partito, che però “appartiene inequivocabilmente all’Udc che lo usa. Io, che ero rappresentante legale del Cdu, dopo l’operazione voluta da Berlusconi con la rifondazione, ho l’utilizzo del nome e poi c’è Cuffaro che, dopo la rottura del Popolo della Libertà, lo ha usato in Sicilia”.

Una scelta quest’ultima – spiega Rotondi – sulla quale c’è stato un contenzioso giuridico che “ha dato ragione a noi a Roma ma poi lui ha fatto un ricorso ad Avellino”. Ora l’obiettivo è quello di “razionalizzare l’esistente” facendo sintesi.

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