Corriere dell'Irpinia

Vertenza IIA, Maraia: “Solo la Procura può fare chiarezza”

Foto: clickmobility.it

di Rodolfo Picariello

ARIANO IRPINO – Una forte iniziativa entro il 23 maggio per evitare la svendita di IIA, è quanto viene fuori dalla manifestazione di questa sera ad Ariano. “Solo la Magistratura potrà chiarire perché si cede il 90% delle azioni di IIA ad un socio privato. E quindi bisogna rivolgersi alla Procura della Repubblica. Per fare ciò serve sottoscrivere un documento che impegni tutti, sindacati, sindaci, parlamentari e Provincia e Regione nella battaglia a difesa di Industria Italiana Autobus. E poi coinvolgere il nuovo prefetto”: l’onorevole Generoso Maraia apre l’iniziativa organizzata per salvaguardare i lavoratori e le lavoratrici dell’azienda di Valle Ufita.

E aggiunge che questa è una battaglia non solo a difesa del territorio irpino: prende avvio da questa parte di territorio, ma è una battaglia a difesa di tutta l’Italia. “Perché parliamo di due stabilimenti, Flumeri e Bologna, che dovranno servire per l’intera nazione. Nei prossimi anni si dovranno sostituire 15mila autobus in tutta Italia e quindi se chiudono lo stabilimento di Flumeri non fanno un danno solo all’Ufita o all’Irpinia, ma a tutta la nazione. Questa è una battaglia nazionale. Tutti devono essere coinvolti. Ma attenzione a fare azioni innocue”.

Maraia ha convocato ad Ariano, presso Palazzo degli Uffici, operai, sindacati, consiglio provinciale, Regione, parlamentari, appunto per decidere i passi da fare a seguito dell’incontro di ieri a Roma che non ha chiarito la vicenda, “anzi ha contribuito ad opacizzarla. Ecco perché è necessario il documento che servirà per chiarire, con le azioni opportune, il futuro di IIA. Azioni opportune riguardano appunto il coinvolgimento della Procura della Repubblica e del nuovo Prefetto di Avellino”.

All’incontro erano presenti lavoratori, i sindacati, con i segretari provinciali di Uil, Simeone e Fismic Zaolino, e Morsa per i metalmeccanici irpini. Tre i sindaci presenti, Enrico Franza di Ariano Irpino, Marcantonio Spera di Grottaminarda e Raffaele Panzetta di Villanova del Battista. Per la Provincia in rappresentanza del presidente Rizieri Buonopane c’era la consigliera provinciale Laura Cervinaro. In platea diversi ex lavoratori IIA, ex amministratori arianesi come Antonio Ninfadoro e Michele Caso, oltre al presidente del consiglio comunale arianese Luca Orsogna e per brevissimo tempo la vice sindaca del tricolle Grazia Vallone.

Ed i tantissimi lavoratori dell’azienda ufitana. A cominciare dalla “pasionaria” della vertenza IIA, Silvia Curcio. Quest’ultima, alle telecamere che l’hanno intervistata ha rilanciato l’ipotesi di una netta presa di posizione della classe operaia e quindi anche azioni forti come uno sciopero continuo.

Maraia ne ha per tutti, perché ricorda che i tanti debiti maturati sono responsabilità di tutti, a cominciare da chi ha governato negli anni consentendo un certo percorso poco virtuoso. E aggiunge che se si è giunti a questo epilogo è perché “si è rotto un dialogo, con i sindacati, con i cittadini”. Non risparmia nessuno Maraia, e chiede l’impegno dei vertici nazionali di tutti i partiti, soprattutto di centrosinistra.

Il sindaco Franza, che ha dovuto lasciare anzitempo la manifestazione, ha dichiarato la propria disponibilità ad impegnarsi per la salvaguardia dei posti di lavoro di circa trecento persone e altrettante famiglie. Stesso discorso per il primo cittadino grottese ha inserito nella lotta del territorio anche la stazione Hirpinia, e quindi la piattaforma logistica.

Il punto dunque è quello indicato da Maraia: chiarire perché si è individuato un solo interlocutore. E l’ex parlamentare arianese ha denunciato con forza che “c’è una volontà politica di far morire IIA. Perciò serve l’esposto alla Procura della Repubblica ed informare la Prefettura di quanto accaduto nella vertenza”.

La denuncia è stata ancora più forte: “Perché dare 100 milioni di euro a Iveco che non produce in Italia, ed è concorrente di IIA? Si vuole far morire questa azienda. E dico anche che si intende realizzare la piattaforma logistica a Foggia e non più in Ufita. Restiamo uniti e firmiamo tutti il documento per presentare l’esposto in Procura”.

A seguire sono intervenuti i segretari delle sigle sindacali che hanno convenuto sul fatto che ci si trova di fronte ad una operazione di svendita dietro la quale c’è anche un forte interesse immobiliare e speculativo. Inoltre hanno convenuto sulla importanza di svolgere l’iniziativa del 21 maggio. Manifestazione importante da porre in essere entro il 23 di maggio, quando cioè sarà compiuta l’operazione di svendita.

E infine tutti hanno convenuto che la vertenza dovrà avere una rilevanza nazionale perchè è fondamentale costringere il governo ad agire. E attivare tutte le azioni possibili. E’ intervenuto con un collegamento telefonico anche l’onorevole Toni Ricciardi il quale ha confermato la sua disponibilità e di tutte le forze di opposizione, per fare pressioni sul governo.

Insomma c’è la chiamata alle armi da parte di parlamentari ed ex parlamentari, sindaci, parte di lavoratori e sindacati. Tuttavia non si respirava un’aria da preparazione al combattimento, in molti lavoratori si leggeva quasi rassegnazione. E invece è ora il momento di lottare. Bisogna avere, proprio ora, la forza di perseguire il diritto a mantenere vivo il sogno di avere un lavoro, uno stabilimento che aiuta a vivere dignitosamente. Il sogno di mantenere in vita l’azienda che ha contribuito a far nascere e fecondare idee, sogni, giovani generazioni che hanno potuto studiare e occupare posizioni di rilievo nella società.

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