Corriere dell'Irpinia

Viaggio tra teatro e musica, “Innamorati della musica” rende omaggio a De Filippo

Rosa Bianco

Ieri mattina, nella splendida cornice della Sala delle Arti di Manocalzati, l’ Associazione Musicale Igor Stravinsky, sotto la raffinata direzione artistica del Maestro Nadia Testa, ha offerto un evento di grande spessore culturale con “Napoli Milionaria! Dalla Commedia all’Opera”. In collaborazione con Musicamica, lo spettacolo ha reso un omaggio sentito e coinvolgente a Eduardo De Filippo, nel 40º anniversario della sua scomparsa. Un finale emozionante per la Rassegna “Innamorati della Musica – Estate 2024”, che ha fuso teatro e musica in un tributo artistico indimenticabile, esplorando le profonde questioni della condizione umana, attraverso il linguaggio congiunto della parola e della musica.

In questo senso, l’intera rappresentazione si è innalzata al livello di una meditazione sull’esistenza, a partire dall’evocativa frase “Adda passà a nuttata”, diventata simbolo di una sopportazione umana, che affonda le sue radici nella speranza. La voce recitante di Mariano Rigillo ha dato corpo e anima a questa tensione verso il superamento della notte, intesa non solo come metafora del dolore individuale e collettivo, ma come riflesso dell’eterno ritorno della sofferenza.

Rigillo, con la sua voce profonda, ha fatto sì che la sala vibrasse non solo per il suo carisma, ma per la consapevolezza che ogni parola pronunciata portava con sé il peso della domanda sull’esistenza: come si affronta il dolore? Come si supera la sofferenza? E, soprattutto, cosa resta dopo?

La risposta si è articolata nella musica, che ha rappresentato una catarsi sonora. L’Ensemble lirico “Stravinsky”, composto dal soprano Nicoletta Gaglione, dal tenore Francesco Ciotola e dall’ insigne pianista Nadia Testa, ha offerto un dialogo tra le note e le parole, che ha travalicato il confine dell’estetico, per divenire una forma di filosofia in atto. Il concetto hegeliano della musica come linguaggio dell’Assoluto ha trovato piena realizzazione nelle loro interpretazioni. Non era solo la bellezza dei timbri vocali o la precisione tecnica a dominare la scena, ma un senso di necessità ontologica: la musica, in questo caso, non era accessoria al testo, ma una sua continuazione, un ulteriore modo di esprimere l’indicibile.

L’interazione tra la mima Elisabetta Iannaccone e l’Ensemble ha reso visibile ciò che le parole e le note non potevano comunicare direttamente: la tensione tra il corpo e l’anima, tra l’individuo e la comunità. La mima ha evocato il linguaggio silente del corpo, dove il movimento diviene simbolo e il simbolo significato. In una forma di rappresentazione pre-discorsiva, si è rivelata la verità nascosta dietro l’apparente caos della vita: la sofferenza è universale, ma è solo attraverso l’arte che essa può essere compresa e trascesa.

 

L’unione tra parola e musica in “Napoli Milionaria! Dalla Commedia all’Opera” è stata dunque più di un semplice omaggio a Eduardo De Filippo; è stata una riflessione sull’essere e sul divenire. Se Eduardo, con il suo teatro, ci insegna che la vita è il teatro dell’assurdo, dove si recita per cercare di dare un ordine al caos, la musica ha offerto un ordine che non è razionale, ma trascendente. La scelta di legare il linguaggio teatrale eduardiano al linguaggio operistico ha creato un percorso in cui la domanda sull’esistenza non ha trovato risposte definitive, ma si è elevata a un livello di consapevolezza più alto: è l’arte che, alla fine, ci permette di sopportare l’insopportabile.

 

Come direbbe Camus, la vita è assurda, eppure, come Sisifo, dobbiamo continuare a spingere il nostro masso, trovando una sorta di gioia nel tragico. “Adda passà a nuttata” non è solo un auspicio, ma una condizione esistenziale, una forma di resistenza che non nega la sofferenza, ma la accoglie come parte integrante del vivere. Questa è stata la lezione più profonda di questo straordinario evento: la notte passerà, non perché il dolore si dissolva, ma perché, attraverso la creazione artistica, esso si trasforma in un nuovo modo di essere al mondo.

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