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VIDEO Furbetti del cartellino, scattano i primi 7 licenziamenti all’Asl ma i legali annunciano battaglia: anomalie e disparità

 

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Primi sette licenziamenti a fronte di 21 indagati e 17 nominati nell’ambito delle constatazioni avanzate da parte della Procura della Repubblica di Avellino, dopo lo scandalo ribattezzato "furetti del cartellino", che il 16 marzo scorso (LEGGI QUI) ha portato il Gip del Tribunale di Avellino, e su richiesta della procura, alla sospensione dal lavoro per cinque mesi e l’accusa di truffa ai danni dello Stato per i 21 indagati.

Lo annuncia il commissario straordinario dell’Asl Mario Vittorio Ferrante, nel corso di una conferenza stampa tenuta nella sala "Pastore" della sede Asl di via Degli Imbimbo, fiancheggiato dalla responsabile della Commissione Ufficio disciplinare dell’azienda, dottoressa Morgante , e uno dei membro della stessa, dottoressa Lauria.

Provvedimenti notificati senza preavviso alle sette figure professionali interessate, sanitarie e amministrative. Al momento, dunque, non è scattata alcuna misura nei confronti dei medici coinvolti nell’indagine.

Il Commissario Ferrante si riserva, altresì, di proseguire nelle indagini interne, anche nei confronti dei Direttori di struttura per la colpa in vigilando, ed antro la prima decade di luglio, definire gli ulteriori ed eventuali provvedimenti da mettere in atto nei confronti degli altri dipendenti indagati.

Un lavoro che il Commissario ci tiene a definire "obiettivo e oculato" e, naturalmente, la gradualità delle sanzioni interne cambia a seconda delle varie responsabilità che si stanno accertando.

"Un caso che ha portato la nostra Azienda alle croniche nazionale- dice ancora- che non può minare il senso di appartenenza dei circa 2000 dipendenti di questa struttura, al netto dei comportamenti addebitai ai dipendenti inadempienti al proprio dovere professionale".

Ma non mancano le contestazioni. Nel corso della conferenza stampa la moglie di uno dei dipendenti raggiato dalla misura di licenziamento, pur non volendo apparire davanti alle telecamere e rivelare la sua identità e quella del marito, parla di "due pesi due misure utilizzate da parte dell’Azienda" e, non si capisce bene se in un momento di rabbia estemporanea o convinta di quanto afferma sostiene che "pagano i più deboli in termini di collocamento professionale e ai restanti indagati non cambierà nulla".

A spiegare nel merito le ragioni di alcuni licenziati, almeno dei tre che difende, è l’avvocato Giacomo Dello Russo, lamentando la totale relazione tra i provvedimenti dell’Autorità giudiziaria e le conclusioni dell’Asl. In buona sostanza con un’inchiesta che non è ancora chiusa, e che potrebbe avere altri profili ed altri indagati, ci sarebbe stata una decisione senza approfondimenti e contraddittori efficaci. Questo è il punto sul quale i dipendenti licenziati, attraverso i propri legali annunciano battaglia con l’Azienda. Che però ha comunicato come la loro condotta fraudolenta abbia fatto venire meno il rapporto fiduciario e contrattuale.  

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