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Violenza di genere, a Lustri va in scena “Polvere”

Domani l’applauditissimo spettacolo di La Ruina, attenta analisi del rapporto uomo donna

 


E’ un’attenta analisi delle infinite forme della violenza quotidiana all’interno del rapporto di coppia ad andare in scena domani, alle 21, presso l’auditorium del Centro Asi di Solofra. L’occasione è offerta dallo spettacolo "Polvere", inserito nell’ambito della rassegna "Lustri". Sul palco il regista Saverio La Ruina e Cecilia Foti, protagonisti di superbe prove attoriali. Una produzione di “Scena Verticale”, la compagnia di La Ruina, in collaborazione con il Comune di Castrovillari, in provincia di Cosenza, capace di conquistare numerosi riconoscimenti, il Premio Lo Straniero 2015; Premio Enriquez 2015 alla Drammaturgia; Premio Enriquez 2015 Miglior Attore; Premio Annibale Ruccello 2015 alla drammaturgia.  A collaborare alla drammaturgia Jo Lattari, coprotagonista nella prima edizione dello spettacolo. Le musiche originali sono di Gianfranco De Franco, il disegno luci di Dario De Luca, che ha contribuito anche alla messinscena, l’audio e le luci sono curati da Mario Giordano, la realizzazione del quadro da Ivan Donato.
“Le botte sono la parte più fisica del rapporto violento di coppia; l’uccisione della donna la parte conclusiva – scrive La Ruina nelle note di regia, riprendendo le parole di una operatrice di un centro antiviolenza. – Ma c’è un prima, immateriale, impalpabile, polvere evanescente che si solleva piano intorno alla donna, la circonda, la avvolge, ne mina le certezze, ne annienta la forza, il coraggio, spegne il sorriso e la capacità di sognare. Una polvere opaca che confonde, fatta di parole che umiliano e feriscono, di piccoli sgarbi, di riconoscimenti mancati, di affetto sbrigativo, talvolta brusco”.  A prendere forma sul palco una storia senza amore, un vero e proprio match fra uomo e donna fino al progressivo annullarsi di lei, vittima di una violenza emotiva sempre più crudele, uno spazio quotidiano in cui persino i momenti di tenerezza sono un modo per nascondere la vera natura di lui. A celebrare lo spettacolo, tra i testi drammaturgici più forti e sconvolgenti delle ultime due stagioni teatrali, i maggiori critici italiani. Per Masolino D’Amico, “sono 70’ in un crescendo di angoscia, con la terrificante interpretazione di La Ruina ben sostenuta dai silenzi di Cecilia Foti

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