Site icon Corriere dell'Irpinia

Zes, Governo ed enti locali approvano il piano strategico: ecco i vantaggi per le imprese del Sud

Il piano strategico per la Zona economica speciale (ZES) è stato adottato oggi nel corso di una riunione tra governo ed enti locali interessati. La Zes è un’area nella quale l’esercizio di attività economiche può beneficiare di speciali condizioni in relazione agli investimenti e alle attività di sviluppo d’impresa.

La Zes unica comprende le otto regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna e supera il previgente modello decentrato delle otto Zes, limitato alle aree retroportuali.

“Tale modello, eccessivamente parcellizzato e disomogeneo, non si è mostrato efficace per lo sviluppo delle regioni del Mezzogiorno. L’istituzione della Zes unica, frutto di un duro negoziato con la Commissione europea, costituisce quindi un cambio di passo fondamentale per lo sviluppo del Mezzogiorno”, si legge in una sintesi messa a punto da Palazzo Chigi.

“Non si tratta, come spesso erroneamente rappresentato, della semplice somma delle vecchie otto Zes, ma di un nuovo progetto, di un nuovo paradigma, disegnando una grande area unitaria e competitiva di attrazione dell’investimento, diversificata al proprio interno da una ricchezza di specializzazioni funzionali e produttive”, spiega Palazzo Chigi, secondo il quale “ciò permette di aumentare la competitività del Mezzogiorno a livello internazionale, valorizzando il suo apparato produttivo, evitando quelle evidenti situazioni di asimmetria competitiva tra le imprese operative nelle Zes e quelle che ne sono escluse in territori della stessa regione.

La Zes unica è la più grande d’Europa, identificandosi con il Mezzogiorno, che costituisce una parte importante dell’economia nazionale, con una popolazione di quasi 20 milioni di abitanti, un PIL complessivo di oltre 430 miliardi di euro, più di 6,3 milioni di occupati, oltre 1,3 milione di imprese e più di 68 miliardi di euro di merci esportate”.

Le imprese che operano in area Zes godono di semplificazioni amministrative e vantaggi fiscali: – i progetti che rientrano nei settori strategici (come definiti dal Piano strategico) accedono ad un regime semplificato (c.d. “autorizzazione unica”): è sufficiente presentare una sola istanza, con procedimento amministrativo semplificato e tempi molto più rapidi di quelli ordinari. In questi casi, la determinazione motivata di conclusione della conferenza di servizi può costituire variante allo strumento urbanistico e comportare la dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza dell’intervento. – strumenti fiscali agevolati destinati agli operatori che investono nell’area Zes unica, tra i quali il credito di imposta per gli investimenti in area ZES previsto dall’art. 16 del decreto-legge n. 124 del 2023.

IL PIANO STRATEGICO

L’art. 11 del decreto-legge n. 124 del 2023 prevede l’adozione del Piano strategico della ZES unica, per definire, in coerenza con il PNRR e con le programmazioni nazionali e regionali dei fondi strutturali europei, la politica di sviluppo della ZES unica, individuando i settori da promuovere e quelli da rafforzare, gli investimenti e gli interventi prioritari per lo sviluppo della ZES unica. Il termine per l’adozione del Piano, che ha durata triennale, è stato fissato dal cd. Decreto Coesione al 31 luglio 2024.

IL PERCORSO DI ADOZIONE DEL PIANO

Il documento è il frutto di un percorso di partecipazione, avviato dalla Struttura di missione Zes a partire dal mese di aprile. La partecipazione è stata ampia e ha coinvolto tutti gli attori, a vario titolo interessati allo sviluppo del Mezzogiorno, grazie a un intenso dialogo su più livelli: amministrazioni centrali, regioni, rappresentanti delle amministrazioni locali, il partenariato sociale e una molteplicità di stakeholder. In particolare, la Struttura di missione ZES ha convocato: – tavoli tematici, che riflettono gli aspetti fondamentali della strategica per la ZES unica: attrazione degli investimenti esteri, capitale umano e ricerca, infrastrutture, ambiti produttivi, – incontri bilaterali con le otto Regioni del Mezzogiorno, ANCI e UPI; – incontri col partenariato economico-sociale. In parallelo, è stato costituito un gruppo tecnico di alto livello, con competenze di carattere scientifico, composto da esponenti designati da istituzioni e associazioni quali CNEL, Banca d’Italia, Banca europea per gli investimenti, OCSE, Cassa Depositi e Prestiti, ISTAT, Censis, Confindustria, Svimez Assonime. Inoltre, lo schema di Piano è stato sottoposto all’esame della Segreteria tecnica della Cabina di regia, composta dai rappresentanti designati dai Ministeri, dalle Regioni, ANCI ed UPI, coordinata dalla Struttura di missione ZES.

GLI OBIETTIVI DEL PIANO E LE FILIERE STRATEGICHE

Con l’adozione del Piano strategico inizia l’anno zero della ZES unica, che si dota di una strategia unitaria e di ampio respiro, pur tenendo conto delle diversità territoriali. La strategia della ZES mira a sostenere non soltanto la nascita di nuove attività produttive, ma anche la crescita e lo sviluppo di quelle esistenti.

A partire da un’analisi puntuale del tessuto socio-economico del Mezzogiorno, e con un’attenzione particolare all’innovazione, alla riconfigurazione dell’economia globale e alle opportunità di sviluppo future, sono state identificate le seguenti nove filiere da rafforzare: 1) Agroindustria, 2) Turismo, 3) Elettronica&ICT, 4) Automotive, 5) Made in Italy di qualità, che comprende la filiera della moda e quella dell’arredamento, 6) Chimica&Farmaceutica, 7) Navale&Cantieristica, 8) Aerospazio, 9) Ferroviario Inoltre, sono state identificate tre tecnologie da promuovere, che appaiono decisive per affrontare con successo le sfide competitive del futuro: 1) le tecnologie digitali, che possono diventare nel Mezzogiorno l’asset abilitante per la creazione di filiere produttive sostenibili e resilienti; 2) il cleantech: il Mezzogiorno ha le potenzialità per diventare non solo un hub energetico centrale nel Mediterraneo, ma anche un vero e proprio centro manifatturiero, specializzato nella produzione delle tecnologie verdi, come fotovoltaico, eolico, idrogeno, etc.; 3) il biotech, per sviluppare prodotti e tecnologie innovative per la salute, come i dispositivi medici e, in generale, l’industria biotecnologica.

L’ATTUAZIONE DEL PIANO STRATEGICO

Alla Struttura di missione è affidato il compito di definire le attività necessarie a promuovere l’attrattività della ZES unica per le imprese. Lo sviluppo della ZES unica richiede un coordinamento efficace dei diversi livelli di governo. Nella ZES possono essere, infine, istituite zone franche doganali, la cui perimetrazione avviene su proposta della Struttura di missione, anche su iniziativa delle autorità di sistema portuale o delle regioni competenti. Le zone franche doganali possono contribuire significativamente alla competitività dei porti meridionali. Il Piano, che ha durata triennale, può essere modificato e aggiornato, ove necessario, senza particolari vincoli temporali.

Exit mobile version