Un momento di riflessione e memoria collettiva. E’ quello che ha caratterizzato il “Giorno del Ricordo”, tenutosi questa mattina presso la biblioteca provinciale di Avellino. Un confronto per salvaguardare la memoria delle tragedie degli italiani e di tutte le vittime delle foibe e dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.
In prima linea la Prefettura di Avellino , in collaborazione con il Convitto Nazionale “Pietro Colletta” , che ha coordinato la commemorazione, offrendo uno spazio di riflessione aperto a studenti e cittadini.
“Diventa importntissimo commemorare queste tragedie, anche se, ammettiamolo, spesso riflettiamo superficialmente su questi giorni dedicati ad anniversari come quello legato alle foibe, un evento brutale e tragico”, afferma la consigliera provinciale Emanuela Pericolo . “Solo il pensiero che centinaia di migliaia di persone siano state gettate in fosse comuni è spaventoso. Giornate come quelle dedicate al ricordo delle foibe e alla memoria della Shoah sono fondamentali, è sorprendente quanto sia facile dimenticare. Ma il pensiero non può non andare anche ai tanti civili che muoiono nelle guerre di oggi. Ecco perchè è fondamentale sostenre una scuola che è un punto focale della memoria, perché attraverso gli studi i ragazzi, con l’aiuto dei loro insegnanti, possano conoscere i momenti cruciali della nostra storia affinché certe tragedie non si ripetano”
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“È fondamentale che ai ragazzi venga trasmesso il valore della memoria, ha dichiarato il Prefetto di Avellino Paola Spena . “Il “Giorno del Ricordo” è stato istituito ormai 20 anni fa, nel 2004, rompendo la cortina di indifferenza che aveva oscurato questa pagina della nostra storia, una tragedia significativa legata ai Seconda Guerra Mondiale che ha coinvolto una parte significativa della nostra Italia e dei nostri connazionali ma che è stata a lungo relegata ai margini. Nonostante un passato di convivenza tra popoli, un regime totalitario ha cercato di annientare gli oppositori e portare avanti una pulizia etnica degli italiani per rioccupare territori. Dobbiamo difenderci dal rischio di manipolare storia, la verità storica e la libertà sono valori fondamentali della nostra Repubblica. Nel 2011, il Presidente della Repubblica Mattarella e il Presidente sloveno hanno condiviso un abbraccio che ha sancito la condanna ferma e decisa di una tragedia caratterizzata da orrori, violenze e esodi di uomini, donne, civili, militari, religiosi e partigiani antifascisti, molti dei quali finiti nelle foibe o rinchiusi nei campi. È importante ringraziare gli studenti, i convittori e gli alunni del liceo lImbriani che hanno offerto il loro contributo, analizzando questa pagina della nostra storia attraverso prospettive molteplici: storiche, letterarie, artistiche e scientifiche”
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“La memoria collettiva è un faro che ci guida attraverso le tenebre del passato, illuminando il cammino verso un futuro di comprensione e di pace. Eventi come questo ci ricordano l’importanza di costruire una società fondata sulla giustizia, sull’uguaglianza e sul rispetto reciproco.”