“Tutte le Regioni hanno piena autonomia sulla data del loro voto: il presidente del Veneto Zaia ha ben specificato che nella normativa regionale, frutto dell’autonomia, esiste la ‘finestra’ delle elezioni in primavera; adesso bisogna verificare l’allineamento di questa norma regionale con la legislazione nazionale, che se confermata dà la possibilità di elezioni primaverili”. Un premio dei due Matteo, il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Salvini, vice premier e leader della Lega, e del ministro dell’Interno, Piantedosi, a Luca Zaia.
Il governatore del Veneto potrebbe sedere a Palazzo Balbi fino al 2026, nonostante il mandato presidenziale scada il prossimo autunno. Alle dichiarazioni di ieri di Piantedosi, Zaia risponde che “c’è una dicotomia tra la legge nazionale e la legge regionale, quindi stiamo facendo un approfondimento giuridico. La legge regionale – ammette il presidente – prevede solo la convocazione nella finestra primaverile quindi non dà la possibilità di una finestra autunnale. Stiamo facendo le verifiche giuridiche, serenamente, per capire quale sia la norma prevalente che ci debba guidare, se sarà autunno invece che primavera. Le elezioni in primavera – aggiunge il governatore permetterebbero di risparmiare molti soldi perché si voterebbe anche per le comunali. Il comune di Venezia ad esempio e altri enti andranno al voto nella primavera del 2026”.
Alla vigilia del congresso della Lega, appuntamento il 5 e il 6 aprile a Firenze, Salvini premia Zaia. Una strana coincidenza. Così come potrebbe esserlo la quasi coincidenza tra il congresso del Carroccio e il Vinitaly, iniziativa che ci sarà tra il 6 e il 9 aprile a Verona.
Insomma, non si poteva fare diversamente, oppure è tutto fatto apposta.
Salvini blinda Zaia in Veneto per prevenire scossoni al congresso, sia da parte dello stesso “Doge”, sia per frenare – grazie alla copertura del fronte dei governatori, espressione dell’anima più moderata della Lega – l’avanzata della componente sovranista del generale Roberto Vannacci che, qualcuno dice, potrebbe essere indicato addirittura come vice segretario del partito.
Salvini comunque non può permettersi di perdere il Veneto, anche in questo caso è in ballo la guida del partito.
E allora, la carta fondamentale da giocare è proprio la ricandidatura di Zaia, nella speranza che la legge possa cambiare. Oggi il governatore del Veneto è al terzo mandato, in virtù della stessa norma che il governatore Vincenzo De Luca ha fatto approvare lo scorso novembre in Campania, una legge che limitando i mandati a due azzera quelli precedenti alla sua approvazione.
Zaia ha tanto lavoro da fare, tante possibilità davanti a sé. Ad esempio, una di queste sono le Olimpiadi 2026: “A Cortina da presidente? Ci si può venire a prescindere”. E’ la risposta del presidente a proposito della durata del suo incarico, a margine dell’inaugurazione della pista da bob per le Olimpiadi 2026. “Decideranno due milioni di persone – ha proseguito Zaia – e saremo visti in Tv e via social da almeno tre miliardi e mezzo di persone. Voglio ricordare che nel mio dossier non ho presentato solo Cortina, Trento e Bolzano ma ci ho messo anche la apertura delle Paralimpiadi, la chiusura delle Olimpiadi, altro grande successo visto e considerato che l’Arena di Verona sarà oggetto di un grande restauro”, ha concluso. Ecco, Zaia ha iniziato già la campagna elettorale. Salvini può stare sereno.