Fa effetto pensare che 40 anni fa a mezzogiorno in casa degli Italiani sarebbero entrati una sigla” Fatalita” ed un programma ” Pronto, Raffaella” che avrebbero rinnovato sapientemente la televisione.Si tratto’ di un riuscitissimo esempio di un intrattenimento corretto dove, senza urla ed inutili protagonismi, intervenivano illustri politici, intellettuali, uomini di spettacolo, giornalisti, persino santi come Madre Teresa di Calcutta che , sul divano di Raffaella, si siedevano in primo luogo come persone per raccontarsi e raccontare esperienze umane e professionali…Erano anni non facili, fatti anche di attentati terroristici dinanzi ai quali Raffaella non creava ”esclusive” ma si fermava, lasciando pure da parte quei giochini telefonici, con la conta di quei fagioli che hanno contribuito al successo del programma, ma non ne sono stati l’ ossatura…Basta riascoltare solo la sigla del programma, vederne i costumi per capire che l’ intenzione della conduttrice era quella in prima luogo di ” ascoltare senza parlare”, entrare in contatto con il pubblico a casa che , al telefono chiedeva aiuto per storie di emarginazione, droga, liberta’ negate…
Raffaella era li’, di giorno in giorno, rassicurante e, dove possibile aiutava, faceva da tramite con le istituzioni…Vi era poi quella volonta’ di ” portare un ritornello” , regalare evasione, con canzoni e momenti coreografici curati che richiedevano impegno quotidiano…
Anche io faccio parte orgogliosamente della generazione cresciuta con quei primi carismatici piani di un’ artista che comunicava calore, che auspicava per tutti la possibilita’ di lavorare, di impegnarsi a casa, come a scuola, come in ufficio…
Negli ultimi anni di carriera e di vita Raffaella avverti’ come tutti il disagio di un tempo strano per cui le risulto’ difficile pure tornare ad intervistare i suoi ospiti nella confidenziale riuscita atmosfera di ” A raccontare comincia tu” ed in una delle sue ultime interviste ad una radio spagnola per l’ uscita’ di ” Explota, explota”, con le sue canzoni come colonna musicale, ebbe a dichiarare: ” La vita e’ fatta di tanti colori….ed occorre reagire con un sorriso per aiutare chi e’ magari in un momento piu’ ” spento”…”
Ecco spiegato il segreto di quel vestito multicolore in una bella tv a colori…
Grazie Raffaella per aver sempre trasmesso la forza di un sorriso, di abbracci, ripresi senza inutili indugi sensazionalistici, in quel ” Carra’mba” degli anni ‘ 90 in cui ebbi modo di conoscerti anche di persona…Sono tanti gli omaggi , forse pure pochi, che ti vengono rivolti e che rischiano di essere parziali perché la poliedricita’ e’ appartenuta tanto all’artista quanto alla donna, capace di ” spettinare l’ Italia” ma anche di raccontare con rispetto ed attenzione le storie di un ‘ Italia che ha sperimentato il dramma dell’emigrazione che si celava proprio dietro le tante storie di Carra’mba come quello di tanta infanzia abbandonata, cui si rispose con ” Amore” e piu di 100000 adozioni a distanza…La scomparsa di Raffaella ormai più di 2 anni fa disoriento’ tanto anche perché sembra quasi che non ci sia più spazio per quella sana esuberanza di Raffaella che con la sua calda umanità si confrontava con casalinghe ed uomini di Stato, capace di ballare persino in Piazza Rossa le sue canzoni, convinta assertrice del potere unificante della musica, come in quell’Eurovison song contest che lei ha promosso e difeso…Il mondo però non e’ più lo stesso, rischia di cadere e mi sa che per questo lei…si e’ spostata in po’ più in la’…
Pellegrino Caruso