A meno di un mese dalla morte di Barbara Capovani, ci troviamo a commentare l’ennesimo e inaccettabile caso di aggressione ai danni del personale sanitario. Non bastano le fiaccolate o altre pur lodevoli iniziative, tese a sensibilizzare cittadinanza e istituzioni. Occorrono, invece, interventi strutturali per garantire la sicurezza dei tantissimi professionisti sanitari, tra cui gli psicologi, che ogni giorno sono in prima linea”.
A dirlo è il presidente dell’Ordine degli Psicologi Regione della Campania, Armando Cozzuto, commentando la notizia della dottoressa e dell’infermiera minacciate da un paziente armato di pistola nel centro di salute mentale dell’Asl Napoli 1 di Secondigliano, a Napoli.
“Ieri a Napoli si è sfiorata una nuova tragedia – aggiunge Cozzuto – Il nostro auspicio è che si prenda finalmente consapevolezza dei rischi ai quali è quotidianamente sottoposto il personale sanitario e si intervenga in maniera decisa, soprattutto sul piano della prevenzione, ma anche usando realmente i dispositivi normativi esistenti e comprendendo come renderli concretamente applicabili. Va inoltre rimarcato che i servizi di salute mentale, così come i Serd e i consultori, solo per fare alcuni esempi, sono spesso esposti a episodi di violenza, minacce o aggressioni verbali e fisiche, anche perché le richieste dei pazienti hanno a che fare non solo con il risvolto assistenziale, ma anche con quello socioassistenziale, sul quale gli operatori sanitari non hanno strumenti adeguati per fornire risposte soddisfacenti”.