Continua a parlare al nostro tempo “Il grande dittatore” di Chaplin, lo dimostra il pienone per il cinema in piazza, che si conferma tradizione amatissima dell’estate cittadina, promossa da Zia Lidia in collaborazione con l’amministrazione comunale di Avellino. A introdurre l’incontro i direttori artistici Michela Mancusi e Andrea De Vinco, Paolo Spagnuolo di Laika e il professore Alfonso Amendola dell’Università di Salerno. E’ Amendola a spiegare la forte valenza di cui si carica il film, voluto fortemente da Chaplin, denuncia forte nei confronti di ogni dittatura, come dimostra il ritratto parodistico di Hitler ma anche spazio di speranza per immaginare una società migliore in cui non ci sia più posto per la violenza.
E’ Michela Mancusi dello Zia Lidia a spiegare come “Zia Lidia, la mia prozia che oltre dieci anni fa ha aperto le porte della sua casa per accogliere gli appassionati di cinema, sarà con noi idealmente in queste sere in piazza. E’ grazie a lei che possiamo trovarci nello spazio antistante l’Eliseo, che diventa luogo simblo di accoglienza e relazioni. Abbiamo scelto di partire da un classico come ‘Il grande dittatore” restaurato dalla Cineteca di Bologna. Un film universale che parla a grandi e piccini e aiuta a dare un senso a queste giornate calde di ferragosto. A rendere possibile l’iniziativa il sostegno dell’amministrazione comunale e delle associazioni Centrodonna, Cinecircolo “Santa Chiara”, Kinetta Spazio Labus, ImmaginAzione, “Quaderni di Cinemasud”, Zia Lidia Social Club a conferma della vivacità culturale della città ”
Andrea De Vinco spiega come “Abbiamo scelto di puntare su una rassegna variegata, che fondesse generi differenti, dall’omaggio al cinema francese con L’innocent con Louis Garrell al ricordo di Massimo Trosi con “Lassù qualcuno mi ama” di Martone fino a “Kill me if you can” di Alex Infascelli che sarà presente con noi, racconto del primo dirottatore della storia, Raffaele Minichiello, originario di Melito”.
Si prosegue stasera 20 agosto alle ore 21 con L’innocent, una crime story romantica e divertente, parzialmente ispirata alla biografia del regista e attore francese Louis Garrel. Il giovane vedovo Abel non si fida dell’ex carcerato che la madre ha deciso di sposare. Con l’aiuto dell’amica Clémence inizia a indagare sull’uomo, dando il via a una serie di disavventure che lo aiuteranno a cambiare prospettiva sulla vita. Lunedì 21 agosto alle ore 21 omaggio a Massimo Troisi con la proiezione del documentario Laggiù qualcuno mi ama con il quale Mario Martone ha realizzato un ritratto a tutto tondo che trae forza dagli spezzoni dei suoi film e dalle interviste ad artisti che ne sono stati influenzati. Sarà anche l’occasione per concludere idealmente il percorso che ci ha visto ri-scoprire in una rassegna itinerante Jean-Luc Godard e la Nouvelle Vague. Gran finale martedì 22 agosto alle 21 con il ritorno in patria di Raffaele Minichiello, originario di Melito Irpino ma residente a Seattle, e la proiezione del film Kill Me If You Can, il film che racconta la sua storia intrecciando l’Irpinia degli anni Sessanta con gli Stati Uniti d’America in un’esistenza ai confini della realtà.