Dal nodo del dimensionamento scolastico alla necessità di recuperare il divario tra i livelli di apprendimento del Nord e Sud. La neodirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale Fiorella Pagliuca, reduce dai successi ottenuti alla guida dell’istituto Regina Margherita-Da Vinci, si sofferma sulle sfide a cui è chiamata la scuola irpina. Nel giorno in cui sono tornati tra i banchi tutti gli studenti della provincia, Pagliuca rivolge un augurio “agli alunni per un anno scolastico sereno e proficuo, foriero di importanti esperienze educative e relazionali. E’ fondamentale costruire nelle aule scolastiche un clima di serenità e tranquillità perchè gli studenti si sentano protetti e a loro agio e vivano con passione ed entusiasmo questa stagione della loro vita. La scuola deve essere, innanzitutto, un’occasione di socialità, è importante costruire una relazione di fiducia con compagni e docenti”
Come sta la scuola irpina?
“E’ una scuola di qualità, caratterizzata da altissime professionalità sia sul fronte dei docenti che dei dirigenti scolastici. A ciò si affianca il buon livello dell’offerta formativa degli istituti. Naturalmente auspico che tutti gli operatori scolastici possano lavorare insieme per una scuola sempre più inclusiva, capace di fare la differenza, in particolare nella vita dei ragazzi svantaggiati. L’attenzione massima deve essere rivolta ai ragazzi che hanno la scuola come unica opportunità di crescita personale. Non possiamo lasciarli da soli”
Due nodi centrali per il futuro della scuola irpina sono quelli del dimensionamento scolastico e delle reggenze
Il numero delle reggenze in Irpinia è significativo ed è chiaro che auspichiamo che si possa trovare una soluzione per arginare questo fenomeno, che finisce con il rendere più difficile la gestione della vita scolastica. Un fenomeno strettamente legato a quello del dimensionamento scolastico. Nei prossimi giorni parteciperemo a un tavolo istituzionale con il presidente della Provincia, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale e i sindaci per elaborare proposte relative al dimensionamento che non indeboliscano i territori ma tengano conto delle esigenze delle comunità. Le scuole rappresentano presidii sui territori, dei baluardi per frenare lo spopolamento e incoraggiare i giovani a investire su un progetto di vita familiare. Penso, in particolare, all’Alta Irpinia, già ferita dalla fuga di tanti giovani
Una delle priorità è quella di recuperare il divario tra istruzione del Nord e del Sud
Con il direttore generale Acerra ci siamo confrontati spesso sul tema del divario tra l’istruzione del Nord e Sud Italia. E’ fondamentale prestare attenzione ai rischi di dispersione scolastica, in particolare nei territori più deboli, alla necessità di migliorare i risultati degli allievi nel Mezzogiorno. Il dato che emerge, soprattutto in alcune aree, è quello di non riuscire a capitalizzare al meglio le competenze, ecco perché dobbiamo fare il massimo, mettendo in campo tutte le strategie possibili, per recuperare il livello degli apprendimenti, anche implementando il contingente dei docenti.