Il Comune di Avellino va avanti, dichiarandosi indipendente dalla gestione dei rifiuti affidata ad Irpiniambiente. Il Tar Campania ha infatti respinto il ricorso, pronunciandosi in via cautelare, di Irpiniambiente e di altri sei comuni dell’area dell’Ufita, intervenuti ad adiuvandum. Il Comune, aspettando il giudizio nel merito del Tar, rinviato al 24 gennaio, potrà lasciare la società pubblica e avviare Grande Srl, la nuova società partecipata a maggioranza del Comune, costituita in materia di rifiuti. In questa fase l’ente, avviando la nuova società, scongiurerà anche il rischio commissariamento. La nuova legge regionale impone di chiudere tutti gli adempimenti del ciclo dei rifiuti entro il sette dicembre, pena il commissariamento.
Sul ciclo dei rifiuti in Irpinia incombono più aspetti che stanno rendendo il clima particolarmente teso. La decisione del Comune capoluogo ha allungato le distanze con l’Amministrazione provinciale presieduta da Rino Buonopane, che, pur riconoscendo la legittimità della scelta, ne contesta il venir meno il principio di solidarietà che regola il settore. A questo punto, anche altri comuni potranno avviare lo stesso percorso.
Altro aspetto, la questione Ato: anche l’organismo presieduto da Vittorio D’Alessio ha costituito la società, questa volta pubblica, Irpinia Rifiuti Zero: in questo caso verrebbe meno il ruolo a cui sono chiamati gli enti d’ambito, ovvero la governance della materia, non la gestione. L’udienza del tar è fissata al 22 novembre.
La Regione Campania, e l’Osservatorio regionale presieduto dal senatore Vincenzo De Luca, hanno richiamato gli enti comunali, le Province, gli Ato, ad assumere tutti gli atti necessari a scongiurare l’applicazione dei poteri sostitutivi: termine ultimo, lo ripetiamo, il sette dicembre.
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