“Una storia, quella del Convitto Colletta, strettamente legata a quella della città”. A sottolinearlo il professore Toni Iermano, in occasione dell’anteprima della Notte nazionale del Liceo classico, giunta alla X edizione che si intreccia con l’anniversario della fondazione dell’Istituto. “La storia del Convitto – spiega Iermano – comincia dal 1831, quando nasce come Real Collegia ed abbraccia la memoria di Avellino. Basti pensare che qui nel Risorgimento si riunì il comitato per l’insurrezione, senza dimenticare i grandi intellettuali che insegnarono in quest’istituto, come ad esempio Settembrini. Fino ad arrivare a Francesco De Sanctis per il quale il Convitto rappresenterà sempre un luogo di riferimento sia da parlamentare che da consigliere provinciale. Lo testimonia la lapide a lui dedicata, dettata dal rettore Paolo Pavesio, che campeggia nella rotonda del Convitto ‘A perpetuo ricordo del nome e delle virtù di Francesco De Sanctis che agli studi alla patria alla libertà conosacrò la intemerata vita ove talfiata dalle gravi cure di Stato e dalle meditate veglie cercò riposo e quiete la giovenù studiosa e gli ammiratori posero’. Le vicende del Convitto si collegano, poi, ad un episodio narrato nel capitolo 13 del ‘Viaggio elettorale”. Dopo la fine della contesa, il 23 gennaio 1875 De Sanctis tornerà in città e alloggerà proprio qui, tanto che la stampa locale lo attaccherà per aver trasformato questo luogo nell’hotel Colletta. Un episodio che consegna una pagina della lotta politica del tempo”. Iermano sottolinea con forza la lungimiranza della visione di De Sanctis, legata all’idea di scuola “Riteneva l’istruzione classica significativa per la formazione delle classi dirigenti, ma credeva anche nel valore della scuola tecnica, tanto da portare in città l’istituto agrario: tra le sue battaglie quella per inserire la filosofia negli istituti tecnici, convinto dell’importanza della capacità di pensare. Una battaglia nella quale non riuscirà però a spuntarla. La sua idea di scuola non era classista, credeva in un’istruzione che non crea differenze ma riconosce il merito. Un universo che conosceva profondamente perchè insegnava dall’età di 18 anni. Ecco perchè era convinto che la scuola fosse l’immagine della società, che la qualità della società si misurasse dalla qualità della scuola, basata su rigore e serietà ma anche su una conoscenza che si unisce sempre alla vita”. E’ il dirigente Attilio Lieto a sottolineare come il Convitto Colletta voglia essere innanzitutto un centro di cultura “E’ per me un onore dirigere questa istituzione, che ha potenzialità enormi. Sono orgoglioso di poterla guidare. Volevamo celebrare in maniera adeguata questa giornata che rappresenta sia l’anteprima del liceo classico, sia il compleanno della nostra scuola. Si tratta di una tappa di avvicinamento ai 200 anni del Convitto, attraverso le testimonianze di chi ne è stato allievo”
Sono tante le emozioni a caratterizzare l’incontro, dall’accensione delle luci dell’albero di Natale, accompagnata dai canti dei bambini della Scuola Primaria alla Proiezione del video inaugurale della Notte, dalla rievocazione de “La lunga Notte di Medea” alla presentazione del Progetto “ Road to 2031” volto a recuperare l’ormai bicentenaria storia dell’istituto, che sarà recuperata e diffusa con l’utilizzo delle più moderne tecnologie.
Protagonisti, poi, gli studenti con un momento coreografico, ispirato alla sigla “ Spazio tempo “ della nota fiction “Un Professore” e la rievocazione della figura di Francesco De Sanctis, a partire dalle pagine di “ Un Viaggio elettorale”
A rendere ancora più suggestiva l’atmosfera l’esecuzione per pianoforte di brani di Brahms, Sibelius, Wagner e Listz eseguiti dal Maestro Gianluca Di Donato, ex allievo dell’istituto, oggi docente di storia della musica ed apprezzato pianista nelle più celebri rassegne di musica classica. A chiudere la serata, curata dai professori Pellegrino Caruso ed Ilenia D’Oria, coadiuvati, tra gli altri, dai docenti Ermelinda Ciampi, Cinzia Favorito Giuseppina Satalino, con il supporto tecnico di Antonio Palladino, un brindisi augurale, con relativo taglio di una torta speciale