Un confronto promosso dal Centro di ricerca Guido Dorso sul volume di Carmine Pinto “Il Brigante e il generale”. E’ l’appuntamento in programma il 24 maggio, alle 17, nella sala Ipogeo del Casino del Principe. A confrontarsi con l’autore Ermanno Battista del Centro Dorso. Presiede Nunzio Cignarella.
Subito dopo l’Unità l’Italia si trovò a combattere una vera e propria guerra civile, quella per il Mezzogiorno. Una guerra che ebbe tra i protagonisti un brigante e un generale, Carmine Crocco e Emilio Pallavicini di Priola. Uno spavaldo erede del mondo feudale contro un baldanzoso aristocratico di spada, l’ultimo esercito dell’antico regime contro il primo esercito nazionale. Una storia che ancora oggi suscita emozioni e divide.
“Il libro – sottolinea Pinto – cerca di far vivere in carne e ossa i personaggi che hanno caratterizzato il processo di Unificazione. Tra questi il bandito più famoso del tempo, Carmine Crocco, che fece le sue scorribande anche in Irpinia, in particolare nelle zone di Calitri e Candela e il generale Emilio Pallavicini di Priola, autore delle principali operazioni contro il brigantaggio. L’obiettivo che mi proponevo era quello di raccontare le culture della guerra del XIX secolo attraverso due storie parallele, quella di un militare di professione e quella di un bandito di antico regime, che cercava, attraverso il brigantaggio, un modo per affermarsi socialmente”. E sugli stereotipi che hanno accompagnato la narrazione del Sud, sottolinea come “Più che abbattere gli stereotipi legati al racconto del Sud, volevo che emergesse l’immagine di un Mezzogiorno come importante palcoscenico storico, che riunisce tanti luoghi, strutture sociali, personaggi tutti meritevoli di essere raccontati”