“I cittadini di Avellino che vogliono il cambiamento e sperano in un rilancio della città non possono scegliere né i responsabili del degrado politico e amministrativo che è sotto gli occhi di tutti, né tantomeno chi fino alla vigilia delle elezioni si è reso complice di questo sfacelo e con il solito trasformismo ed opportunismo è pronto a ricollocarsi pur di tutelare i propri interessi”. Ad affermarlo è Giovanni Ardolino, da sempre in prima linea nella difesa dei diritti delle famiglie, dei consumatori e degli inquilini, candidato alle amministrative nelle fila di Fratelli d’Italia, a sostegno di Modestino Iandoli, alla carica di sindaco del capoluogo irpino.
“L’unico centrodestra in campo – ha proseguito – è quello del partito di Meloni. Con Genovese invece c’è un guazzabuglio di sigle improvvisate, unite dal solo scopo di occupare una poltrona nell’ente pubblico. Nessuna proposta, nessuna coerenza politica, nessuna linea. Soltanto pezzi di un puzzle componibile e scomponibile a proprio comodo, in base alle opportunità che si presentano. Ci fa specie che il candidato apicale di quello schieramento, che ha determinato la rottura dell’unità della coalizione, dopo aver intruppato i transfughi dell’amministrazione uscente, rimasti silenti di fronte alla malagestione del municipio, se non addirittura fattivamente corresponsabili, abbia deciso di partecipare ad ogni costo alla competizione elettorale, disattendendo i propositi iniziali.
Lascia a dir poco perplessi, poi, ma non chi è avellinese ed irpino e chi mastica un po’ di politica, l’atteggiamento del deputato Gianfranco Rotondi, eletto sotto il simbolo di Fratelli d’Italia, che non si è speso né inizialmente per trovare una sintesi, né successivamente per una mediazione, salvo poi sostenere pubblicamente che in fin dei conti la divisione “non è una tragedia”. Un’affermazione veritiera se si guardano una parte dei nomi delle liste di quella improvvisata aggregazione, che nulla hanno a che vedere con il progetto del centrodestra. Quanto mai opportuna quindi la decisione di andare avanti per proprio conto, al di là dei tatticismi altrui, assunta da Fratelli d’Italia, che si pone come effettiva e seria sintesi dell’intera coalizione. Ma induce a riflettere la dichiarazione pubblica di voto di Rotondi, che con i suoi soliti giochi di parole, ammette che voterà contro il partito nel quale è stato eletto, preferendo l’ambiguità di un guazzabuglio che nulla di positivo potrà dare alla città”.
“Più che mai invece – ha concluso Ardolino – Avellino ha bisogno di chiarezza e di una proposta politica identificabile. Per quanto ci riguarda, ci spenderemo per un progetto trasparente, che punti sulle politiche sociali e della casa, partendo dalle esigenze dei cittadini, che rilanci le attività del territorio, restituisca vivibilità al capoluogo e sappia dare spazio alla partecipazione e al confronto alla luce del sole, non assumendo decisioni nel chiuso delle stanze, tra pochi intimi, come è abitudine di chi pensa che la politica sia solo uno strumento per la propria affermazione, a dispetto di tutto e tutti”.