“È stato un confronto trasparente e diretto con tutti gli attori. Al termine dei venti giorni ci assumeremo la responsabilità di salvare e rilanciare questa importante asset strategico ed evitarne la liquidazione. In questi venti giorni speriamo che si possa arrivare ad assumere una decisione trasparente e condivisa”. Lo sottolinea il ministro delle Imprese Adolfo Urso, lasciando il tavolo al Mimit su IIA. Nel giorno in cui c’è la mobilitazione in Valle Ufita sembra esserci una schiarita nella vertenza.
Il ministro ricorda che “le clausole messe in questa operazione, ove si realizzasse con il gruppo Seri o con un altro, in ogni caso resterebbero. Le due clausole sono che Invitalia resta con una quota di minoranza- prosegue- che ci permetterebbe di prenderne la maggioranza nel caso in cui il socio privato non raggiungesse il rilancio nelle tempistiche e modalità programmate”. L’altra, spiega ancora Urso, e’ che “ci sia la possibilità eventualmente di assegnare l’area industriale non utilizzata ad altri investitori per svolgere un’altra attività nell’ambito della mobilità elettrica. Queste due clausole sono due forme di garanzia per la continuità produttiva”, conclude.
E in Valle Ufita arriva la notizia che tutti aspettavano. “Abbiamo evitato il passaggio che nessuno voleva-dice Gaetano Altieri, segretario provinciale della Uilm. “Una vittoria dei lavoratori, dei sindaci, del sindacato, del popolo della valle dell’Ufita”, secondo Giuseppe Zaolino, segretario provinciale della Fismic. “Sono felice per le tute blu perché oggi, a Grottaminarda, è stata una giornata storica”.
A Grottaminanrda non solo IIA è sciopero generale per il polo logistico, per il corso di Inferimieristica dell’Università, che però sembra possa ritornare da queste parti. Si manifesta per la”vertenza Ufita”. E tutti, sindacati, politici, operai e sindaci del comprensorio e cittadini si sono dati appuntamento all’Autostazione dell’Air.
Da dove è partita la manifestazione che, alle dieci, si è incamminata per raggiungere il centro di Grottaminarda. Intanto prima si srotolavano gli striscioni delle organizzazioni sindacali, le bandiere dei partiti. E i gonfaloni dei Comuni, che accompagnano i sindaci. In testa quello grottese, Marcantonio Spera, il “sindaco barricadero” come ormai lo ha battezzato la stampa.
Ci sono altri sindaci. “Questa è una vertenza che non riparte, perché non si è mai fermata”, dice Spera.
“Pubblico o privato, bisognerà mantenere saldo il piano della lavorazione dei mezzi per il trasporto pubblico locale”.
Luigi Simeone, segretario provinciale della Uil Avellino-Benevento, ai microfoni delle Tv e delle radio, mette in evidenza come “il governo ci abbia provocato convocano l’incontro nello stesso giorno dello sciopero generale”. Presenti anche i segretari provinciali di Uilm e Fismic, Gaetano Altieri e Giuseppe Zaolino, mentre quello della Fiom Cgil, Giuseppe Morsa, era andato a seguire la trattativa al Mimit. C’era Franco Fiordellisi, segretario provinciale della Cgil: “Stiamo sostenendo una battaglia non di Grottaminarda ma per tutta l’Irpinia”.
Generoso Maraia, ex deputato 5s e il consigliere regionale, Vincenzo Ciampi, sono d’accordo: se dovesse arrivare Civitillo, diventerebbe unico proprietario di una grande distesa di terra, la Zes unica. Secondo Zaolino, l’unico mezzo per capire in mano a chi stiamo, sto parlando di IIA, è rivolgersi alla magistratura. Chi ha colpe deve pagare. Nella manifestazione anche gli operai dell’Asidep. Presente la Fim Cisl, il segretario generale Ugl, Costantino Vassialidis. Mentre gli operai fanno sentire la propria voce: “O con noi o contro di noi. La lotta è unitaria”.
E Angelo Lanza, sindaco di Flumeri: “Oggi per IIA c’è un mare di forza. Al governo diciamo si non cedere le quote pubbliche. Vogliamo la garanzia di un imprenditore serio e di un grande progetto imprenditoriale per il futuro”. Il sindaco di Fontanarosa, Giuseppe Pescatore, aggiunge che “dobbiamo sensibilizzare le istituzioni. E insistere su una serie di eventi per parlare delle vertenze in atto. I giovani che decidono di vivere, e restare, qui non devono essere più mortificati. Oggi-conclude Pescarore-e’ giusto stare qui”. Intanto si è arrivati davanti al Comune e alla scuola media “San Tommaso d’Aquino”.