La serata del 7 luglio, incastonata come un gioiello tra le iniziative culturali dell’Associazione Igor Stravinsky di Avellino, con la raffinata Direzione Artistica del Maestro Nadia Testa, ha visto l’incanto del pianoforte risvegliarsi sotto le dita di Maurizio Mastrini. La Terrazza degli Artisti di Manocalzati, vibrante di aspettativa e fascino, è stata il palcoscenico ideale per la presentazione del suo nuovo Recital Pianistico ‘Ghost’, che oltre a dare il titolo all’omonimo brano, è un viaggio attraverso la memoria e le emozioni.
Mastrini ha trascorso del tempo nella stanza 448 del Vittoria Excelsior a Sorrento, lo stesso spazio sacro, in cui Lucio Dalla compose l’immortale “Caruso”. Questo luogo, intriso di storia musicale, ha offerto al compositore umbro non solo l’ispirazione ma anche la possibilità di un dialogo immaginario con il passato. In questo ambiente evocativo, Mastrini ha dato vita a ‘Ghost’, un omaggio tanto a Enrico Caruso quanto a Lucio Dalla, costruendo un ponte tra il presente e la loro eredità artistica.
Il brano ‘Ghost’ emerge come una manifestazione eterea dell’anima dell’artista, colmo di un calore emotivo, che cattura e trascina l’ascoltatore in un vortice di nostalgia e romanticismo. Mastrini ha spiegato che il titolo si è presentato quasi da solo, un riflesso spontaneo dell’anima della composizione. La scelta del nome sembra racchiudere un universo di suggestioni: dall’eco del film cult ‘Ghost’ con la sua iconica colonna sonora, al delicato tocco di Chopin con il suo “La caduta di Varsavia”, che riecheggia in frammenti all’interno del pezzo.
L’esibizione di Mastrini non è solo una semplice performance, ma una celebrazione dell’arte del pianoforte. Conosciuto come il “pianista al contrario”, per la sua unica capacità di eseguire partiture leggendo le note all’inverso, Mastrini ha dimostrato ancora una volta la sua maestria e l’originalità che lo contraddistinguono. Il suo viaggio musicale, iniziato nelle tranquille aule del conservatorio F. Morlacchi di Perugia, lo ha portato a esplorare nuovi orizzonti e a conquistare il mondo con la sua musica.
La performance sulla Terrazza degli Artisti è stata solo la prima tappa di un tour internazionale, che lo porterà a diffondere il fascino di ‘Ghost’ in ogni angolo del globo, dalla vibrante energia di Tokyo, attraverso l’eleganza di Varsavia, fino ai cuori palpitanti del Sudamerica.
Mastrini non è solo un virtuoso del pianoforte, ma un vero e proprio narratore di storie sonore. Con 13 album alle spalle e milioni di ascolti su Spotify, ha saputo catturare l’essenza della musica classica e trasformarla in un linguaggio contemporaneo e universale. La sua capacità di trasportare il pubblico in un mondo dove il tempo sembra fermarsi, dove ogni nota racconta una storia, è il segreto del suo successo e del suo fascino senza tempo.
La serata del 7 luglio non è stata semplicemente un concerto, ma una riflessione filosofica e un incontro spirituale con le note del passato, rivissute attraverso il tocco unico e inimitabile di Maurizio Mastrini. Un’esperienza che ha lasciato il pubblico innamorato, non solo della musica, ma dell’essenza stessa della creatività artistica. (Rosa Bianco)