La comunità si ritrova unita sotto il manto della sua patrona nella processione dell’Assunta, un rito che conserva intatta la sua forza, capace di annullare distinzioni e barriere. In prima fila il vescovo Arturo Aiello che alla Vergine ha voluto consacrare la città, lanciando più volte appelli alla comunità a mettere da parte lotte e contrasti e ritrovare coesione e comunione d’intenti per il bene della comunità. Poichè solo ritrovando l’unità Avellino potrà essere più forte e superare le emergenze che caratterizzeranno l’autunno. A sfilare lungo le strade della città è la preziosa statua realizzata da Nicola Fumo nel 1700 in un sol pezzo di legno di tiglio cotto nell’olio, accompagnata dalla banda musicale, adagiata su un carro allestito come un giardino.
La folla è quella di sempre. Centinaia i fedeli con le associazioni cittadine in prima fila, come le confraternite, a partire da quella dedicata all’Immacolata Concezione, nel segno di un legame con la Vergine, fortemente radicato nella storia della comunità. Un corteo che ha sempre il sapore della rinascita e di una rinnovata speranza per il futuro e che si carica di un valore più forte in un momento delicato per la città, che prova a ripartire dopo il fango e le polemiche legate alle inchieste giudiziarie. A rappresentare l’amministrazione comunale il sindaco Laura Nargi e il vicesindaco Marianna Mazza. Con loro numerosi consiglieri comunali, da Gerardo Melillo a Ugo Maggio, da Rino Genovese a Monica Spiezia, da Geppino Negrone a Tonino Genovese. Famiglie, giovani, anziani, disabili, nessuno ha voluto rinunciare anche quest’anno a rendere omaggio alla Vergine. Il carro ornato di rose bianche attraversa la città partendo dal Duomo dove ha fatto ritorno in tarda serata. Una fede, quella per l’Assunta, che ha unito ancora una volta la città.
Non nasconde la sua emozione il sindaco Nargi “È stata una profonda gioia in questi giorni in cui, come comunità, ci siamo stretti attorno alla Regina Celeste. È stato un momento di comunione, siamo una grande comunità, una grande famiglia, come abbiamo ricordato anche in Cattedrale, davanti a Sua Eccellenza Monsignor Arturo Aiello. E in ogni famiglia ciascuno deve fare la propria parte per contribuire alla felicità di tutti Come rappresentante del popolo e dell’amministrazione, lavorerò duramente per promuovere azioni che possano valorizzare la nostra città e migliorare le condizioni di vita della comunità”.
Sulla scelta dei droni al posto dei fuochi, spiega come “è stata dettata dalla necessità di tutelare la salute degli animali e, in generale, dell’ambiente. In poche settimane siamo riusciti a realizzare un programma di grande rilievo per la nostra città ma nei prossimi anni lavoreremo per un programma ancora più ricco. Abbiamo fatto di tutto per garantire le luminarie alla città ma era tardi, né è stato possibile, per il principio di rotazione, far partecipare le ditte dello scorso anno, cercheremo comunque di far far tornare le luminarie, rendendole simbolo di un programma forte come in passato. Quest’anno, in ogni caso, ci sarà Sal Da Vinci, ci saranno i droni e, inoltre, un evento di 40 giorni dedicato ai nostri bambini, che potranno esprimersi attraverso la musica e vivere momenti di gioia”