Di Maria Rosaria Boccia si sta dicendo di tutto, al centro com’è dell’attenzione mediatica, nazionale e internazionale. Vuoi vedere che l’ex consigliera in pectore dell’ex ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, tra le tante immagini che consegna di sé e della vicenda in cui è calata, è pure di sangue irpino? E così, nelle ultime ore, la notizia è stata lanciata, evidentemente per gioco, sul web. Qualcuno l’ha ripresa, per rilanciare l’ipotesi secondo cui la dottoressa Boccia, di Pompei, sarebbe per parte di madre irpina, di Montella. Rapida verifica, e il sindaco, Rino Buonopane, non ha dubbi nel rispondere: «Ma no, è una sciocchezza». Fine del gioco.
Certo, non sarebbe stato per nulla difficile. Sappiamo quanto l’Irpinia riesca sempre a infilarsi in tutte le situazioni, belle o brutte che siano, per mezzo del tributo che questa terra paga in termini di emigrazione, ieri come oggi. In questo senso l’Irpinia non c’è a casa sua, o c’è poco. Ce n’è tanta altrove. Ma per ora, non entra nella vicenda più appassionante e controversa della storia italiana. Però non si può mai dire.