Costruire una città accogliente e inclusiva, in prima linea contro qualsiasi forma di discriminazione o marginalizzazione. E’ l’idea da cui nasce “Ave o Pride”, in programma il 21 settembre ad Avellino, con la partecipazione di 70 organizzazioni, presentato questa mattina presso il Circolo Avionica. Una manifestazione che vuole essere uno spazio di rivendicazione di diritti, orgoglio e riconoscimento di tutti. “Questo Pride – spiega Andrea Cresta di Avionica – non rappresenta un punto di arrivo, bensì un passaggio intermedio di un percorso transfemminista in continua costruzione iniziato oltre un anno e mezzo fa. Non solo un Pride: ma un processo di attivazione che ha animato la città di Avellino attraverso varie iniziative e approfondimenti tematici: dalla toponomastica di genere ai laboratori artistici. Una scommessa per il nostro circolo che, grazie a un intenso lavoro di rete, ha reso la città un luogo di confronto e riflessione”
Spiega la necessità di immaginare un modello di città differente – “a misura di tutti – unendo il movimento per i diritti LGBTQI+ e transfemministi con i movimenti transnazionali, pacifisti e antispecisti, sottolineandone il carattere intersezionale. L’obiettivo è quello di creare connessioni, parole d’ordine: confronto ed ascolto, ponendo il dibattito politico cittadino all’avanguardia sul panorama nazionale, in sintonia con i Pride più importanti del Paese e con il dibattito internazionale. Vogliamo essere motore di cambiamento, a supporto dell’attività politica”.
Una città decorata con manifesti e volantini che hanno dato voce a chi quotidianamente vive situazioni di discriminazione e marginalizzazione, a partire dal desiderio di tornare a casa senza avere paura.
Un percorso di preparazione al Pride, cominciato con un appello pubblico e proseguito con un manifesto e una carta dei valori che verrà portato alla Sindaca alla fine della manifestazione chiedendone l’applicazione. Numerose le associazioni che hanno partecipato alle assemblee pubbliche
“Le rivendicazioni sono nove – spiega Cresta -a partire dalla creazione di punti viola: luoghi sicuri all’interno della città di Avellino, per dare sostegno a chi vive situazioni di emergenza e difficoltà. Vogliamo ripensare e trasformare la città a partire dai bisogni di chi la abita, senza tralasciare nessunə. Crediamo sia necessario re-immaginare l’utilizzo dello spazio e degli edifici pubblici a servizio di politiche di inclusività e partecipazione. Rivendichiamo l’apertura di una “Casa delle donne e della comunità LGBTQIA+” come spazio sicuro e presidio culturale e partecipativo permanente. Chiediamo la moltiplicazione di centri anti-violenza, case rifugio arcobaleno residenziali per persone che hanno subìto discriminazioni a causa del loro orientamento sessuale, identità di genere etc. e centri di ascolto per uomini maltrattanti. Al tempo stesso riteniamo non si possa prescindere dalla riapertura dei consultori e dall’implementazione di quelli già esistenti – in quanto presidi sociali e non solo sanitari –
e il continuo monitoraggio sulla presenza di personale non obiettore all’interno degli
ospedali pubblici. Così come chiediamo una campagna per contrastare qualsiasi forma di pregiudizio”