“Così si calpestano i principi della Costituzione”. Lo sottolineano con forza Cgil e Uil, in piazza insieme a numerose associazioni del territorio per protestare contro il ddl sicurezza in discussione al Senato che limita la libertà di manifestare e introduce nuovi reati penali, prevedendo il carcere per chi occupa strada e spazi pubblico o privati. Un presidio davanti alla Prefettura al termine dei quali è stato consegnato al prefetto di Avellino un documento. “Si tratta di un ddl – spiega Franco Fiordellisi della Cgil – che restringe gli spazi per il dissenso, di una legge liberticida, che ci consegna l’idea che sembra guidare questo governo. Dopo il decreto Cutro, dopo il decreto Caivano ad emergere è ancora una volta la scelta di penalizzare i più deboli, a partire dai migranti e dai lavoratori. Norme con cui si danno risposte penali a problemi che sono soprattutto sociali, senza garantire la sicurezza dei cittadini La resistenza passiva diventa reato rendendo difficile ogni forma di dissenso pacifico. Gli operai che hanno bloccato l’uscita dei mezzi dell’IIa in passato, per difendere il loro posto di lavoro, sarebbero finiti in carcere con questa legge. E’ evidente che il dissenso non viene accettato, a prevalere sono le idee di ordine e disciplina, viene chiesto ai cittadini di credere, obbedire e combattere, assegnando tutti i poteri all’esecutivo piuttosto che al Parlamento. Il modello che ci consegna il paese è un modello securitario pericoloso per la democrazia del paese. Peccato che i cittadini abbiano percezione solo in parte di tutto questo”.
Luigi Simeone della Uil parla di distanza tra paese reale e paese immaginato dal governo “Vorremmo capire a quale sicurezza si riferisce il governo, quella del governo forse, non certo quella del paese. Le norme inserite in questo ddl vanno in contrasto con la realtà, lo dimostra l’aver trasformato l’occupazione del suolo pubblico in reato penale. Mentre chiediamo l’istituzione di una cabina di regia per omicidio sul lavoro, viene stabilito che la responsabilità diretta in caso di morte sul lavoro non è della stazione appaltante ma che è sempre necessaria l’autorizzazione dell’Inail. Intanto, si depenalizzano i reati contro la pubblica amministrazione, spesso spia di infiltrazioni mafiose. Ma sono in tante le associazioni che alzano la voce, a ribadire come il governo non abbia consapevolezza dei problemi del paese. Siamo al paradosso, questo approccio i lavoratori della Whirpool che hanno bloccato l’autostrada dovrebbe stare in galera”. Al fianco dei sindacati anche i 5Stelle con Vincenzo Ciampi, Roberto Montefusco con Sinistra Italiana, i Giovani Comunisti, Davide Perrotta e Stefano Iannillo con l’Arci e delegazioni di lavoratori a sottolineare come il ddl sicurezza appaia davvero una minaccia per la democrazia