“Il vero campione è colui che non si arrende, che non smette di inseguire i propri sogni con determinazione e spirito di sacrificio”. Si emoziona il campione di pugilato Patrizio Oliva nel raccontarsi agli studenti dell’Ic Aurigemma di Monteforte e dell’Ic Don Milani-Covotta di Ariano, al termine dello spettacolo “Educazione, formazione e valore-Patrizio versus Oliva”, in scena questa mattina al Partenio, prodotto da Maurizio Marino e promosso con il sostegno del Ministro per lo sport e i giovani e l’Unione Stampa Sportiva Italiana. Ripete più volte ai giovani di “non smettere di inseguire i propri sogni. Ma siate consapevoli che nessuno vi regalerà nulla. Dovrete conquistarvi tutto con fatica e spirito di sacrificio, facendo affidamento sulle vostre forze”. Mette in guardia dai social che “vi distraggono dai vostri obiettivi, rappresentano l’effimero e vi rendono più fragili” e dalle scorciatoie “che sono pericolose e regalano illusioni di guadagno facile. Studiate perchè studiare vi aiuterà a costruire il vostro futuro. Ho lasciato la scuola presto per dedicarmi allo sport ma non ho mai smesso di studiare e oggi ho due lauree. Non è mai troppo tardi per raggiungere i propri obiettivi. E quando pensate di non farcela, è allora che dovete piantare i piedi per terra e continuare a combattere”. Ricorda l’infanzia difficile “Non avevamo neppure i soldi per prendere l’autobus, percorrevo quindici chilometri per andare in palestra ma non ero mai stanco. Mi dava forza il mio sogno, quello di diventare campione del mondo. Ero convinto che in questo modo avrei mantenuto fede alla promessa fatta a mio fratello, morto a sedici anni per un tumore, lui che era così vitale e una vera promessa del calcio”. Un’infanzia che rivive anche nel suo spettacolo, dal padre violento alla sofferenza per la morte del fratello, dal ruolo decisivo della madre che non smetterà di proteggere i propri figli fino alla conquista delle prime vittorie e della medaglia olimpica di pugilato. Oliva ricorda ai ragazzi come “la legalità sia l’unica strada per essere liberi e come gli stessi bulli siano dei perdenti, poichè capaci di prendersela solo con i più deboli, molto spesso frutto dell’assenza di una famiglia. Ecco perchè dobbiamo denunciarli. Oggi i nostri giovani sono sempre più soli, manca il dialogo tra genitori e figli”.
A confrontarsi con Patrizio Oliva e il giornalista Rino Genovese, l’attrice Rossella Pugliese che presta il volto alla madre e la dirigente dell’Ic Aurigemma e reggente dell’Ic Don Milani Filomena Colella che pone l’accento sul valore delle alleanze educative per trasmettere i valori di legalità e rispetto dell’altro “Patrizio Oliva ha dimostrato di non essere solo un campione di sport ma anche di vita. Il messaggio più bello che ci ha consegnato è che ogni essere umano deve prendere coscienza delle proprie fragilità e superarle per essere protagonista della propria vita. Sono convinta che le alleanze educative siano preziose per trasmettere i valori di legalità e rispetto dell’altro e formare i cittadini di domani”.
Belle anche le testimonianze dell’attrice Rossella Pugliese, che ha dato il volta alla mamma di Patrizio, figura cruciale nella sua storia perché capace di proteggere la famiglia e del giornalista Rino Genovese, che ha moderato il dibattito, raccontando come lo sport sia stato per lui strumento prezioso per vincere la timidezza e imparare a relazionarsi con gli altri. Tante le domande rivolte dagli studenti a Patrizio che ha dato prova di grande umiltà e simpatia. Lo spettacolo è stato il punto di partenza di un gemellaggio tra l’IC Covotta di Ariano e l’Ic Aurigemma di Monteforte, guidati dalla dirigente Colella, nel segno della riscoperta del territorio, della cooperazione e del confronto. Una collaborazione che proseguirà con la visita guidata ad Ariano degli studenti di Monteforte.