Carcere di Avellino, incontro ieri a Palazzo di Giustizia tra il Procuratore della Repubblica di Avellino Domenico Airoma e il capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, il magistrato Giovanni Russo. Al centro del vertice tra il capo dei pm avellinesi e il vertice di tutta l’amministrazione Penitenziaria ci sono stati gli ultimi, gravissimi episodi che hanno interessato il carcere di Contrada San Oronzo .
L’ultimo in ordine di tempo avvenuto il 22 ottobre, quando alcuni detenuti hanno sequestrato due agenti penitenziari su cinque presenti in servizio, immobilizzandoli e sottraendo loro le chiavi delle celle. Con queste, i detenuti sono entrati in un’altra cella per pestare brutalmente un detenuto. Il giovane è stato accoltellato con dei fendenti a braccia, gambe, torace e addome. Nella colluttazione gli è stato tagliato anche un lobo e ha rimediato un trauma cranico importante. Ricoverato in codice rosso, i medici della città Ospedaliera Moscati lo hanno sottoposto ad un delicato intervento neuro-chirurgico. Sarebbero nove i detenuti che avrebbero partecipato alla spedizione punitiva legata ad una guerra in atto nell’istituto penitenziario tra gruppi rivali. Gli inquirenti non escludono che potrebbe trattarsi di un episodio collegato alla violenta lite accaduta nei giorni antecedenti al 22 ottobre, nello stesso reparto detentivo e nella quale è rimasto ferito un altro recluso.
Una vicenda molto grave, che ha già determinato lo smantellamento della Sezione Alta Sicurezza (quella destinata ai detenuti a processo o condannati per criminalità organizzata) con 45 trasferimenti in altri carceri d’Italia. Sono arrivati al carcere di Avellino diverse unità del Gruppo operativo mobile (Gom),impiegato nei carceri di massima sicurezza per la vigilanza in particolare dei detenuti sottoposti al 41 bis (il carcere duro).Dal confronto di ieri a Palazzo di Giustizia adottate nuove iniziative per la struttura detentiva.
Intanto le indagini sul brutale pestaggio avvenuto in carcere qualche giorno fa sono condotte dal Procuratore Aggiunto Francesco Raffaele. L’ipotesi di reato per cui si procede e’ quella di tentato omicidio. Le indagini dovranno accertare chi ha compiuto il raid e massacrato di botte il giovane detenuto di origini napoletane.