“L’industria automobilistica europea, inclusa quella italiana, sta affrontando tempi imposti dalla Commissione Europea per la transizione verso l’elettrico che rischiano di causare conseguenze gravissime su occupazione e produzione. Il rapido aumento della domanda di veicoli elettrici previsto dagli obiettivi del Green Deal è irrealistico e non sostenibile per le case automobilistiche del continente, le quali non riescono a rispondere a questi vincoli senza sacrificare posti di lavoro o subire sanzioni economiche sproporzionate”: sono le parole di Roberto Di Maulo, segretario generale della Fismic Confsal, intervenendo alla X Commissione della Camera e alla IX Commissione del Senato per affrontare la discussione sulla situazione critica del settore automotive.
“Non chiediamo di rivedere gli obiettivi di sostenibilità, ma di ridefinire i tempi e i modi di approccio per raggiungerli – ha continuato – La proposta che sosteniamo, avanzata in Europa, chiede misure che includano investimenti e protezione sociale, sul modello di un programma europeo SURE per l’occupazione, fondamentale per evitare disastri sociali e occupazionali.”
Rispetto alla gravissima crisi che investe il settore in Italia, Di Maulo ha detto: “Al Governo italiano chiediamo impegni concreti e duraturi: è inaccettabile che il piano pluriennale di sostegno sia stato ridotto a 1,2 miliardi fino al 2030, una cifra che non basta nemmeno a coprire gli ammortizzatori sociali di cui il settore ha urgente bisogno.”
La Fismic Confsal sollecita un tavolo negoziale a livello di Presidenza del Consiglio per varare un piano industriale di sostegno tanto per i lavoratori quanto per le imprese del settore. “Senza incentivi al consumo e politiche di supporto, è impensabile aspettarsi che i cittadini possano permettersi di acquistare veicoli elettrici. Inoltre, è necessario intervenire urgentemente per sostenere le aziende della componentistica, in particolare quelle piccole e medie, che non riescono più a sostenere il peso degli ammortizzatori sociali,” ha concluso Di Maulo.