AVELLINO – Cessate il fuoco: è il grande striscione che apre il corteo organizzato dal Social Forum Irpino. Questo pomeriggio la manifestazione ha preso il via da Piazza Libertà e poi ha proseguito lungo Corso Vittorio Emanuele fino alla chiesa di San Ciro. Hanno partecipato circa 150 persone, scortate da un massiccio (pure troppo) cordone di forze dell’ordine. Presenti tra gli altri l’Associazione Senegalesi Irpini, Comunità Accogliente, l’associazione Yoruba, sindacati, militanti, studenti, giovani, cittadini che chiedono parità diritti per i migranti. Tra piazza Libertà e San Ciro ci sono state due tappe: la prima davanti alla Chiesa del Rosario, dove i Lumanera si sono esibiti con due brani del loro repertorio (“Madre terra” e “Carne da macello”) e la seconda davanti al Convitto, dove sono stati scanditi anche slogan legati alle lotte studentesche (“la vogliamo pubblica, eco e solidale”).
Tra gli slogan scanditi dai manifestanti, quelli più ripetuti sono stati “Free Palestine” e “Gaza Resiste”, mentre sventolavano diverse bandiere della Palestina. Immancabili le canzoni care da sempre alla sinistra, Avanti Popolo e (ripetuta prima, durante e dopo la partenza da piazza Libertà) Bella Ciao, seguite dai cori “Siamo tutti antisionisti” e “Siamo tutti antifascisti”.
“Noi – ha spiegato il segretario della Cgil di Avellino, Franco Fiordellisi – riteniamo che l’Italia non possa fare a meno di un’organizzazione del flusso migratorio che non sia basata sull’emergenza. Abbiamo un’idea diversa, ispirata al modello di Riace, che non è securitario né penalizzante in termini di vite umane. Sappiamo con certezza che – ha detto Fiordellisi – non condividiamo l’idea di sicurezza di coloro che ci governano, i quali si riempiono la bocca parlando di sviluppo. Se, come stanno facendo in Parlamento, dovesse passare il decreto sicurezza, noi oggi non avremmo l’IIA, perché i delegati di allora erano in piazza e hanno ricevuto una denuncia amministrativa. Li abbiamo difesi e sono stati assolti, poiché non avevano fatto nulla, se non bloccare la vendita e la svendita dei materiali presenti all’interno dell’azienda”.
E ancora: “Se il decreto sicurezza dovesse passare, per quanto ci riguarda come organizzazione sindacale, sarebbe catastrofico, perché non riusciremmo più a tutelare i posti di lavoro e a portare avanti la nostra azione sindacale, dato che si passerebbe direttamente alla sfera penale. La cosa principale, lo ripeto, è la gestione delle vite umane: l’idea di penalizzare uomini e donne, indipendentemente dalla loro nazionalità, è un meccanismo puramente carcerario e, secondo noi, una follia”. Piantedosi a chiusura del G7 ha dichiarato che l’Irpinia e le aree interne sono pronte a uscire dall’isolamento. Secondo Fiordellisi, cosa resterà di questi tre giorni all’Irpinia? “I 5 milioni di euro a Villa Orsini”.