Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, ha ottenuto il terzo mandato ma non è detto che sarà ricandidato. C’è anche questa ipotesi. Deciderà la coalizione, hanno detto i consiglieri regionali del Pd, sabato, votando il via libera durante la riunione della prima commissione affari istituzionali.
Intanto l’approvazione definitiva del consiglio regionale dovrebbe esserci marterdì.
La strategia dei dem regionali è di non inimicarsi il governatore e neppure scontentare la segretaria nazionale del Pd Elly Schlein che continua ad essere contro De Luca e non sembra disposta a cedere.
Però, il governatore alle regionali del prossimo anno potrebbe anche non essere il candidato del Pd. In questo caso si può immaginare che non se ne starà con le mani in mano, potrebbe scendere in campo comunque magari con un suo schieramento.
Secondo Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di Forza Italia in Campania, De Luca farà il terzo polo ma “quando i consiglieri capiranno che candidandosi con lui non verranno eletti – aggiunge Martusciello – ci sarà il fuggi fuggi. De Luca come candidato presidente, arrivando terzo, non sarà eletto in consiglio regionale. L’ unica possibilità è fare come facevano i 5 stelle: il candidato presidente si candidava anche al consiglio regionale”.
Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania, ironizza: “Chissà quali colori suggerirà oggi l’armocromista di fiducia alla Schlein dopo la figuraccia con De Luca. Per passare dal veto alla resa sono bastate 48 ore. È vero che la politica è diventata liquida, ma qui siamo all’incontinenza.
Quel che è certo è che la Schlein ha dimostrato di non avere il controllo del suo partito in Campania. Dunque farebbe bene a dimettersi o, da questo momento, almeno eviti i proclami e riconosca che a casa sua, nel Pd, comanda De Luca”.
Secondo il senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, Commissario regionale del partito, “siamo ai saldi di fine stagione per la Regione Campania. De Luca si fa approvare un terzo mandato che è il terzo mondo delle Istituzioni ed aspettiamo sempre di sapere cosa ne dice la Schlein, visto che il Pd in Parlamento ha votato contro questa ridicola manifestazione secondo la quale e’ riconosciuto il divieto di terzo mandato ma si applicherebbe solo dopo De Luca”.
Iannone commenta anche la proposta pd di modifica della legge elettorale “fatta su misura per salvaguardare le esigenze dell’attuale Governatore e dei suoi Consiglieri Regionali di maggioranza: uno sbarramento al 2,5% è una soglia ridicola che definirei da posologia istituzionale; sindaci dei piccoli comuni messi nella condizione di fatto di non potersi candidare; dimezzamento del numero di firme necessarie per presentare liste civiche.
Per Iannone, “tutte norme sartoriali per la condizione politica di De Luca e dei suoi consiglieri. Il diritto a candidarsi dei sindaci dei piccoli comuni è stato barattato con il diritto alla sopravvivenza dei Consiglieri Regionali uscenti.
L’Anci non deve solo denunciare ma i Sindaci se ne debbono ricordare alle elezioni non sostenendo De Luca ed il Pd che li ha estromessi dalla vita democratica. Le poche firme servono a De Luca per comporre le sue liste fai da te nell’ipotesi di cacciata dal Pd. Una soglia al 2,5% e’ come non avere alcuna soglia e l’eliminazione della soglia di coalizione si adatta ad uno scenario che è già previsto come tripolare”.