Anche nella cittadina ufitana, questa mattina, si è tenuta la cerimonia per la celebrazione dell’Unita’ nazionale. E delle Forze Armate. Presenti, oltre ovviamente alle autorità civili e militari, la Santa messa era stata celebrata dal parroco di S.Maria Maggiore, don Rosario Paoletti, per poi con un piccolo corteo avvicinarsi al Monumento aj Caduti in piazza Vittoria. Dove li aspettavano tanti cittadini e, soprattutto, tanti studenti. Perchè a loro in particolare e’ stato rivolto il messaggio da chi è intervenuto. Affinchè preservino la memoria del sacrificio compiuto da tutti gli Italiani in favore dell’Unità nazionale e perché siano ambasciatori di pace.
E il sindaco, Marcantonio Spera, nel suo intervento, ha sottolineato proprio questo: citando la frase di Sandro Pertini impressa sul murale di palazzo Portoghesi, alle spalle del monumento ai Caduti, Spera ha ricordato le parole del presidente partigiano.”I giovani non hanno bisogno di sermoni, hanno bisogno di esempi di onestà, coerenza ed altruismo”.
La giornata, organizzata dall’Amministrazione comunale, in particolare dall’Assessora agli Eventi e all’Istruzione Marilisa Grillo e dall’Associazione Combattenti e Reduci, coadiuvata dal Vicepresidente provinciale e consigliere nazionale ANCR, Raffaele Masiello, con la preziosa collaborazione della Parrocchia di Santa Maria Maggiore, delle Forze dell’Ordine, dei Volontari della Pubblica Assistenza e dell’Istituto scolastico “San Tommaso d’Aquino”, è iniziata nella chiesa del Rosario con la celebrazione della Santa Messa da parte del Parroco Don Rosario Paoletti, in onore dei Caduti di tutte le guerre; a seguire il corteo lungo Corso Vittorio Veneto fino a Piazza Vittoria.
Ad introdurre il cerimoniale l’assessora Grillo che ha spiegato i fatti storici che hanno portato all’istituzione della festa del 4 Novembre per onorare, in particolar modo, tutti coloro i quali hanno sacrificato la loro vita per un ideale di patria:
“Il 4 Novembre 1918 è la data in cui l’Impero Austro-ungarico, durante la Prima Guerra Mondiale, si arrese formalmente all’Italia. Questo evento favorì, di fatto, la conclusione del conflitto per il nostro paese e consentì, l’anno seguente, l’annessione di Trento e Trieste, completando l’Unità nazionale”.
Quindi, a seguire c’è stato il momento dell’alzabandiera, la Benedizione e la deposizione della Corona d’alloro sul Monumento ai Caduti, posizionata da un componente dell’Associazione Combattenti e Reduci e dal Sindaco.
Poi la lettura da parte del Presidente della locale sezione dell’ANCR, Antonio Grasso, della Preghiera del Soldato. Dopo l’intervento del sindaco, gli alunni dell’Istituto Omnicomprensivo “San Tommaso d’Aquino”, attraverso i propri interventi e la lettura di brani e poesie, hanno sottolineato il valore delle Forze Armate ed il significato che assume il 4 novembre nell’attuale contesto storico, divenendo monito per la pace.
“Questo giorno celebra le Forze Armate-ha detto il primo cittadino grottese-. Ma è fondamentalmente un giorno di pace. Perché il male assoluto è la guerra. Noi dobbiamo lottare per la pace e mai smettere di cercare di concretizzare, come sostiene Gino Strada (chirurgo e fondatore di Emergency che invito i ragazzi a leggere) l’utopia di far cessare tutte le guerre. Quindi stop alla violenza della guerra. Ma non solo, noi dobbiamo contrastare tutte le forme di violenza per difendere la libertà nostra e di tutti gli individui del mondo”.
La cerimonia si è conclusa con la consegna ai familiari di cinque combattenti e reduci della Prima Guerra Mondiale, di attestati di merito alla memoria, da parte dell’ANCR :
Carmine Minichiello, classe 1897, soldato caduto;
Francesco Abruzzese, classe 1888, soldato disperso;
Antonio Barasso, classe 1898, soldato combattente;
Antonio Masiello, classe 1883, soldato, cavaliere di Vittorio Veneto;
Emilio Chianca, classe 1885, soldato combattente.