Inchiesta Dolce Vita, previste due nuove “prove” per l’inchiesta coordinata dal Procuratore Domenico Airoma e dal pm Fabio Massimo Del Mauro e condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino e dai militari dell’ Aliquota di Pg della Guardia di Finanza.
Domani mattina i magistrati della Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione, dovranno decidere sul ricorso presentato dalla Procura di Avellino contro il mancato sequestro nei confronti di un network che ha pubblicizzato l’evento eurochoclate nel febbraio del 2024. Nel mirino degli inquirenti era finito il doppio affidamento al gruppo imprenditoriale Rds per un importo di circa 290mila euro complessivi che – per aggirare la normativa del divieto dell’affidamento diretto – sarebbe stato frazionato in due tranche. Appalto suddiviso in due lotti ed affidato a due società diverse ma entrambe – ad avviso degli inquirenti – riconducibili al network nazionale . Nel registro degli indagati sono finiti il dirigente comunale per l’affidamento e l’agente pubblicitario. L’appalto era stato affidato per pubblicizzare la manifestazione avvenuta a febbraio lungo Corso Vittorio Emanuele. La procura aveva chiesto il sequestro nei confronti del gruppo, ma era stato respinto dal gip. Decisione confermata anche dai giudici del tribunale del Riesame di Avellino.
La seconda prova riguarda una delle misure interdittive emesse lo scorso 10 luglio nella seconda ordinanza per l’ex sindaco Gianluca Festa e ad alcuni imprenditori per presunti fatti corruttivi. Udienza fissata per il prossimo 25 novembre davanti ai giudici del Tribunale del Riesame di Napoli. Si tratta di un “appello” al Riesame presentato dalla difesa di uno degli imprenditori raggiunto dalla misura interdittiva e indagato in concorso in uno degli episodi contestati in concorso con l’ ex primo cittadino Festa di corruzione per l’esercizio della funzione.