“A pochissimi mesi dall’esito delle consultazioni amministrative del Comune della nostra città, Avellino (ma in verità fin da subito) abbiamo assistito e quotidianamente assistiamo a contrasti tra consiglieri, sia nella maggioranza che nella minoranza”. A parlare è Vittorio Boccieri, ex candidato sindaco di Progetto Avellino Futura.
“Abbiamo – continua – assistito a nomine di assessori esterni a go go e vi chiedete il perché? E’ chiaro! Nominare assessori gli eletti significava valorizzare il pregresso, perché in sostanza, la compagine era tutta ma proprio tutta ‘pregressa’. Si voleva la rottura, apparente, per prendere le distanze. Ma ‘ci si era fatto il conto senza l’oste'”, osserva l’ex candidato.
“Poi ‘l’oste’ (detto simpaticamente) è tornato. I successivi rimpasti non concordati con parte della maggioranza sorta dagli accordi programmatici del ballottaggio – accusa Boccieri – hanno obnubilato l’accordo stesso: ma poi quest’accordo c’è mai stato? Oppure è servito per tentare di annichilire chi aveva riportato più voti alla prima tornata? Più che accordo programmatico, almeno a me, è sembrato un semplicissimo modo per ‘portare acqua’ a chi ne aveva la necessità. E di questo bisognava rendersene conto.
Ora assistiamo a cosa? All’aumento delle tasse, all’aumento dei costi dei servizi, a tutto ciò che andavo dicendo in campagna elettorale. Solo poco più di 250 avellinesi hanno sentito ciò che gli altri hanno solo ascoltato. Oggi mi fermano per strada e mi dicono: ‘Avvocato lei aveva ragione. Diceva la verità’.
Una verità scomoda, una verità che – dice Boccieri – se fosse stata ascoltata si sarebbero visti gli effetti positivi per questa città. Ah certo, i festoni per natale ci saranno e dei più belli ma ‘cui prodest’, a chi giova, chi si avvantaggia di tutto ciò? Chiedetevelo, augurandomi che alle prossime elezioni sappiate veramente chi scegliere. Giusto per completezza, il presente scritto appartiene alla c.d. critica politica [Ex multis: Cass. Sez. V, sentenza n. 12199 del 17 febbraio 2022]”.