E’ stato uno dei grandi protagonisti della storia di riscatto del vino itpino. Si è spento nella sua Montefusco, all’età di 92 anni, Walter Mastroberardino, fondatore della cantina Terredora Di Paolo, nato nel 1933, ultimo dei figli di Michele Mastroberardino, pioniere dell’export del vino, imprenditore lungimirante e coraggioso. Già da ragazzo, saliva sui camion di famiglia, impegnato nelle consegne delle casse di vino, senza mai dimenticare di portare con sé i libri di scuola. Con i suoi due fratelli, Angelo e Antonio, ha offerto un contributo decisivo alla rinascita del vino irpino e campano, grazie ad una intelligente valorizzazione dei suoi storici vitigni autoctoni. Quindi la scelta di portare il suo marchio nelle grandi città come Milano e Roma. A quel periodo risalgono le frequentazioni milanesi al ristorante Savini di Angelo Pozzi, di qui l’idea della fondazione dell’Associazione Italiana Sommelier e di cui divenne più tardi socio onorario. Sono gli anni dei successi commerciali e nuovi investimenti nelle aree più vocate del Greco di Tufo, del Fiano di Avellino e del Taurasi.
Nel 1994, compiuti i sessant’anni, assieme ai figli Paolo, Lucio e Daniela e alla moglie Dora Di Paolo, cui volle dedicare il nome della nuova azienda, fonda Terredora Di Paolo, un progetto incardinato sulla centralità della vigna. Ai dieci ettari iniziali della tenuta di campagna di Walter e Dora, nel 1998 se ne aggiunsero un centinaio ancora, sino ad arrivare ai 180 ettari complessivi di oggi. Da allora Terredora è presente sui mercati di oltre trenta Paesi nel mondo, conquistando mportanti premi e riconoscimenti in Italia e all’estero.
Grande il dolore dei figli, Paolo, Lucio e Daniela, presidente delle Donne del vino, e di tutto il mondo enologico. “Ciao papà”, ha scritto Daniela su Facebook, con una foto in ricordo del padre.
Il funerale sarà celebrato mercoledì 5 febbraio 2025 con un corteo a partire dall’abitazione a Montefusco, accanto all’azienda Terredora. Poi la messa alle 15:30 nella chiesa di San Giovanni al Vaglio, Montefusco.
Pieno d’amore il ricordo dei famigliari e del team della tenuta: “Walter, nella sua vita, non ha mai rinunciato alla passione per il vino e ne ha saputo custodire e trasmettere i valori fondanti sempre con entusiasmo e grande passione. Ha testimoniato con i fatti che l’eredità vera, quella da tramandare alle nuove generazioni, è l’esempio. E Walter è stato esempio di una vita dedita al lavoro e alla famiglia, riservando sempre grande rispetto per le persone e vivendo le “cadute” come un’esperienza utile per rialzarsi con maggior vigore”. Ai familiari giunga l’abbraccio del direttore Gianni Festa e della redazione.