“Favorire la cooperazione senza rinnegare l’identità è la sfida delle collettività locali, autonome nel curare il proprio sviluppo, ma aperte alle collaborazioni istituzionali per non implodere in sé stesse”.
Questo il monito del presidente del Tar Campania, Vincenzo Salamone, pronunciato nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.
“La prima osservazione riguarda l’eccessivo numero dei Comuni, che da una parte dimostra la peculiarità delle comunità locali, dall’altra deve tener conto dei mutamenti sociali che hanno visto radicali modificazioni demografiche con il depauperamento delle aree interne e montane e l’accentramento della popolazione nelle grandi città.
Come è noto, già la legge n. 142 del 1990 introduceva forme di aggregazione tra Comuni, che non trovarono subito il consenso dei Comuni stessi, rinchiusi in una strenua difesa della propria specificità”, dice ancora il presidente Salamone.
“Le successive norme, che assegnavano le principali funzioni solo ai Comuni con un certo numero di abitanti, hanno indotto gli stessi Comuni ad una maggiore consapevolezza, che li ha spinti a sperimentare diverse forme associative.
Infatti, i Comuni italiani sono oggi 7899 a fronte degli 8.100 nel 1991, con una riduzione di 201. Comuni e con più numerose forme di cooperazione. Favorire la cooperazione senza rinnegare l’identità è la sfida delle collettività locali, autonome nel curare il proprio sviluppo, ma aperte alle collaborazioni istituzionali per non implodere in se stesse”, dice ancora.
La seconda osservazione attiene al rapporto tra Comuni e Province o Città metropolitane. “A parte ogni considerazione sulla legittimità costituzionale di una elezione di secondo livello, si è di fatto realizzato un sistema locale a base comunale. Come è noto, gli organi di Città metropolitane e Province hanno come elettorato attivo e passivo sindaci e consiglieri comunali ed è perciò evidente che la collaborazione tra questi due livelli di governo venga rafforzata dalla identità dei rappresentanti istituzionali in questi enti”, conclude.