Guerra tra bande rivali nel carcere di Avellino: sono iniziati, stamattina, gli interrogatori di garanzia per alcuni degli indagati accusati di tentato omicidio. Interrogatori che v ono effettutati da remoto dalle carceri in cui sono stati trasferiti l’indomani del pestaggio brutale a Paolo Piccolo, tutt’ora in gravi condizioni nell’ospedale Moscati di Avellino. Venerdi toccherà Francesco Sabato Crisci e Giovanni Flammia, i due irpini coinvolti nell’inchiesta.
Una spedizione punitiva maturata nell’ambito delle faide tra i clan del Napoletano, in particolare tra quelli di Secondigliano e del centro storico del capoluogo. Protagonisti Paolo Piccolo considerato dagli inquirenti vicino al clan di Marigliano e Pollena Trocchia e, dall’altro, Valentino Tarallo vicino alla cosiddetta Alleanza di Secondigliano.
I due irpini coinvolti sono Francesco Sabato Crisci e Giovanni Flammia, mentre gli altri detenuti coinvolti nel brutale pestaggio sono Nelly Osemwege, Valentino Tarallo, Raffaele Zona, Agrippino Paudice, Giovanni Capone, Pasqualino Milo, Vincenzo Pisapia, Luigi Gallo, Luciano Benedetto: tutti raggiunti dall’ordinanza di misura cautelare. Il brutale pestaggio ha avuto inizio alle 22.15 del 22 ottobre 2024 quando i primi ad aver la peggio sono stati i due agenti della polizia penitenziaria di turno quella notte.
In particolare Valentino Tarallo, Agrippino Paudice e Vincenzo Pisapia – armati di bastoni di legno di ritorno dagli ambulatori e dalla infermiera sarebbero riusciti ad introdursi nel box riservato alla penitenziaria e dopo aver minacciato di morte i due agenti sono passati subito alle vie di fatto. Hanno bloccato, spingendolo contro il muro, uno dei due uomini in divisa, nel tentativo di sottrargli le chiavi del piano terra destro dove era ristretto il loro bersaglio. Non contenti i tre detenuti unitamente a Nelly Osemwege hanno colpito i due agenti con dei violenti schiaffi al volto. Alla fine tutti insieme hanno costretto uno dei due agenti a seguirli fino al primo piano, mentre un altro ristretto – accusato di tentato omicidio – è rimasto all’interno del box per sorvegliare l’altro agente di turno, affinché non facesse scattare l’allarme sonoro, sotto minaccia di morte.
In seguito, il gruppo di aggressori ha raggiunto la cella della vittima, trascinandola fuori con forza e colpendola ripetutamente con oggetti contundenti. L’uso di bastoni, calci e pugni ha avuto conseguenze gravissime per Piccolo, che ha riportato traumi estesi, tra cui un ematoma celebrale. La sua prognosi resta riservata e il detenuto è ancora ricoverato in terapia intensiva.